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lunedì 2 aprile 2012

LO SCANDALO DI NAPOLI E GLI UFFICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E I LORO DIRIGENTI.INTANTO GLI IMPIEGATI SI RECANO AL LAVORO , MA NON SANNO CON CHI HANNO A CHE FARE

Nonostante gli interrogatori delle persone fermate davanti al gip del tribunale di Napoli in seguito all’applicazione della misura restrittiva della libertà personale e non, gli indagati stanno fornendo una loro versione di fatti con l’ausilio dei loro avvocati difensori. Ma si scopre , però, che nuovi nomi compariranno all’orizzonte che saranno indagati dalla procura di Napoli. I colletti bianchi delle commissioni tributarie che sono caduti nella rete della Dda di Napoli sono ancora tutti in stato di detenzione, e in ogni caso, i magistrati napoletani hanno fatto segnare un cambio di passo nelle pubbliche amministrazioni, nonostante maggiori quotidiani regionali e nazionali , hanno dato una loro versione dei fatti con l’individuazione dei soggetti fermati e l’appartenenza al ceto sociale . Ma nuovi avvisi di garanzia potrebbero nascere dalle dichiarazioni  delle persone e dal voluminoso materiale probante, se si pensa che  la richiesta di misura applicativa dell’ordinanza del pm è composta da circa 40 fascicoli e migliaia e migliaia di intercettazioni ambientali e telefoniche che sono state registrate nel corso degli ultimi tre anni se non quattro anni  . Sarà in ogni caso il tribunale del riesame di Napoli a cercare di fare piena luce sugli intrecci quasi massonici e di lobbie  di una pubblica amministrazione che negli ultimi 12 anni con il cambio di competenze ha generato sconforto nei cittadini e soprattutto ostinazione da parte di chi si reca al lavoro , ma non ha gli strumenti adatti per contrastarli perché non sa con quali dirigenti a che fare nella pubblica amministrazione.