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mercoledì 18 aprile 2012

GUARDIA DI FINANZA – NAPOLI: EFFETTUATO IL SEQUESTRO PREVENTIVO DELLA TRANCHE DI CONTRIBUTI PER L’EDITORIA PER OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO RICHIESTI DAL QUOTIDIANO “L’AVANTI”.

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli stanno eseguendo il sequestro preventivo della somma di oltre 2,5 milioni di Euro, già concessa dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (DIE) della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 2010 ma non ancora erogata, disposto dalla locale Procura della Repubblica nell’ambito del procedimento penale riguardante gli illeciti finanziamenti percepiti dalla testata giornalistica “L’AVANTI”, facente capo al noto Valter LAVITOLA e, ancora prima, al Senatore del PDL Sergio DE GREGORIO. L’attività consegue a quella già svolta lo scorso 16 aprile, allorquando è stata data esecuzione all’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa in pari data dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, nei confronti di diversi soggetti tra cui i citati Valter LAVITOLA e Sergio DE GREGORIO (per quest’ultimo, il provvedimento è stato inviato a cura dello stesso GIP del Tribunale di Napoli alla competente Giunta per le Autorizzazione a Procedere del Senato).L’attività odierna trae origine da investigazioni condotte dalla Guardia di Finanza di Napoli, delegate dalla Procura della Repubblica di Napoli, in ordine alla concessione di contributi erogati dal DIE della Presidenza del Consiglio dei Ministri a favore della società cooperativa a responsabilità limitata “INTERNATIONAL PRESS”, editrice del quotidiano “L’AVANTI”.Dalle indagini dirette ad accertare l’esistenza dei requisiti previsti dalla Legge 250/1990 necessari per la percezione del contributo all’editoria, è emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere che si è indebitamente appropriata di contributi pubblici per complessivi € 23.200.641,34, dal 1997 fino al 2009, attraverso il sistematico ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti artatamente fittizi, aventi ad oggetto prestazioni mai eseguite ovvero attestanti una falsa tiratura ed una sovradimensionata diffusione delle copie del giornale.
Il falso ricorso alle “vendite in blocco” ed allo “strillonaggio”, pratiche di per sé poco tracciabili rispetto a quelle tradizionali costituite dalle vendite presso le edicole e dagli abbonamenti, rappresenta una delle modalità con cui “L’AVANTI” ha conseguito l’indispensabile requisito di ammissibilità al finanziamento pubblico.Nel contempo, la società editrice, al fine di ostacolare eventuali forme di controllo, ha variato più volte nel tempo la denominazione sociale, la compagine societaria e la sede.