Nel contesto di specifici servizi antirapina, predisposti dalla Questura di Caserta e coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria C. V. (CE), nel pomeriggio odierno, gli specialisti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile hanno arrestato, per tentata rapina aggravata, porto e detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione, le persone di seguito elencate:
1. NEGRO Antonio, nato a Capodrise (CE) il 15.06.1963, ivi res., pregiudicato per rapina aggravata, incendio, usura, attualmente soggetto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g.;
2. CORDA Antonio, nato a Casagiove (CE) il 9.08.1962, res. S. Prisco (CE), pregiudicato per estorsione, porto e detenzione abusivi di armi, furto ed altro;
3. CORDA Vito, di Antonio, nato a Caserta il 10.11.1982, res. a Casagiove (CE), con precedenti di polizia;
4. LUNATI Barbara, nata ad Alessandria il 5.12.1978, res. a Casagiove (CE), incensurata.
I rapinatori, travisati da passamontagna ed armati di un fucile da caccia Beretta cal. 12, con manico e canne mozzate, rubato a San Tammaro (CE) il 13.11.2011, e di un grosso “taglierino”, facevano irruzione in una gioielleria, sita nel centro di Caserta, nei pressi del Duomo, all’interno della quale si trovava la moglie del titolare, appena allontanatosi dal negozio, intimandole di consegnare i preziosi custoditi nella cassaforte. La donna, che aveva in grembo la figlia di tre mesi, veniva anche strattonata dai rapinatori, che infrangevano alcune vetrine per prelevare i gioielli esposti. L’immediato e tempestivo intervento dei poliziotti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile permetteva di bloccare i tre rapinatori, che venivano disarmati ed arrestati, dopo una breve colluttazione a seguito della quale due agenti riportavano ferite da taglio e contusioni di lieve entità, così come la proprietaria del negozio. Immediatamente dopo, i poliziotti rinvenivano anche una FIAT Uno, risultata rubata a Caserta nei giorni scorsi, utilizzata dai malfattori, all’interno della quale sono stati sequestrati un passamontagna, una parrucca da donna e la replica di un revolver Smith & Wessona P. 38, priva di tappo rosso, caricata con cartucce a salve. In seguito, anche grazie alle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza della gioielleria, si accertava il coinvolgimento della LUNATI Barbara, convivente del CORDA Vito, la quale aveva avuto il compito di farsi aprire la gioielleria, che, sfuggita inizialmente al blitz dei poliziotti, è stata rintracciata presso la propria abitazione, dove sono state sequestrate altre 4 cartucce cal. 12, caricate a pallettoni, identiche a quelle inserite nel fucile utilizzato dai rapinatori.