Nel corso della notte, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Napoli, la Squadra Mobile di Caserta ha effettuato numerose perquisizioni nei confronti di soggetti organici o contigui al clan “dei Casalesi-ala BIDOGNETTI”, in esito alle quali, in agro di Villa Literno (CE), in Via Veneto (ex via Porchiera), in un appezzamento di terreno ivi ubicato, in relazione alla cui proprietà sono in corso accertamenti, ha proceduto al sequestro delle armi e del munizionamento di seguito elencato:
1. nr. 1 fucile semiautomatico “a pompa” con bracciolo pieghevole, marca Benelli Magnum - calibro 12 con matricola parzialmente “abrasa”, con i primi due numeri “90__”;
2. nr. 1 fucile “a pompa”, marca Chamber 12 GA - made in Italy - calibro 12 con matricola “abrasa” completo di caricatore con all’interno nr. 5 cartucce calibro 12 marca Clever, di grammi 34 a “palla singola”;
3. nr. 1 fucile AK47 “Kalashnikov”, con matricola “01570-82” completo di nr. 2 caricatori a banana, di cui uno contente nr. 3 proiettili calibro 7,62;
4. nr. 1 plico composta da buste di plastica del tipo da spazzatura, di colore nero, avvolto con nastro adesivo da imballaggio trasparente, contenete nr. 2 bottiglie in plastica contenenti rispettivamente, la prima 100 proiettili calibro 9X21, la seconda complessivamente 98 proiettili di cui nr. 10 proiettili calibro 45; nr. 16 proiettili calibro 38; nr. 72 proiettili calibro 7.65;
5. nr. 12 scatole, contenenti ciascuna 15 proiettili calibro 7,62, per un totale di 180 proiettili;
6. nr. 3 scatole contenenti rispettivamente la prima 20 proiettili, la seconda 20 proiettili, la terza nr. 13 proiettili, tutti cal. 7,62 per un totale di 53 cartucce;
7. nr. 16 proiettili marca Winchester, calibro 30-06 SPRG, avvolti in carta celophan e polistirolo.
Gli involucri contenenti le sopradescritte armi e munizioni, ben oleate e pronte all’uso, erano occultate in un grosso cilindro di plastica sotterrato ad oltre un metro di profondità, che veniva recuperato grazie all’ausilio dei V.V.F.F. del Comando Provinciale di Caserta. I luoghi nei quali sono state rinvenute le armi, storicamente, rientrano nell’area di influenza del clan BIDOGNETTI, a cui, verosimilmente, è riconducibile l’arsenale. Sono in corso indagini finalizzate a verificare se le armi siano state utilizzate nei numerosi raid omicidiari che hanno avuto come protagonisti esponenti del clan “BIDOGNETTI”, una delle più agguerrite frange del clan “dei Casalesi”, protagonista negli anni ’90 di una sanguinosa faida con il gruppo TAVOLATTA-UCCIERO di Villa Literno (CE), a cui apparteneva l’ex latitante SETOLA Giuseppe, artefice tra il 2008 ed il 2009 di una strategie stragista, che aveva insanguinato il litorale domitio con la perpetrazione di numerosi omicidi, in particolare di famigliari di collaboratori di giustizia e persone inermi che si erano ribellate al potere camorristico, culminata nella strage del 18 settembre 2008 di 6 cittadini ghanesi.