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mercoledì 7 settembre 2011

SANTA MARIA CV - LA RISERVA NEI LAVORI PUBBLICI: UN NUOVO MODO PER AUMENTARE I COSTI DEGLI APPALTI E……………...

Io che sono un ignorante in tema di lavori pubblici, credevo che la riserva fosse solo un rincalzo da utilizzare da parte di un allenatore di una squadra di calcio, in caso di infortunio o scarso rendimento di un componente della squadra titolare.

Invece, mettendo il naso nei procedimenti per l’affidamento e la realizzazione delle opere pubbliche nella città di Santa Maria, non ho potuto che essere allibito dalla consuetudine che si deve rilevare in ogni procedimento, o quasi, che è stato posto in essere per costruire opere pubbliche nella nostra città. Tra gli esempi più squallidi vi è il palazzetto dello sport,il Principe di Piemonte, il Santa Teresa, il Cappabianca, l’ex Casa Comunale, ecc.., ecc… per i quali ci sono stati contenziosi, a causa dell’inadempienza dei responsabili del procedimento, per tanti e tanti milioni di Euro che sono stati e saranno sborsati dalla collettività per far ingrassare le ditte appaltatrici ed i loro sponsor.

Addirittura prima di iniziare i lavori, alcuni imprenditori, imbeccati forse da qualche arguto suggeritore, esprimono, in forma ufficiale, riserve che, peraltro non sono contestate da chicchessia, né si cerca di porre rimedio, da parte dei RUP o dei direttori dei lavori,a probabili errori o omissioni, al fine di non creare contenziosi e proseguire con speditezza i lavori necessari per .

La normativa in vigore è chiara, sia per le procedure che debbono essere seguite quando si affidano i lavori pubblici, sia quando si creano i presupposti per delle riserve, non si capisce, quindi come il comune di Santa Maria e sicuramente anche altri comuni dove ci sono persone molto furbe, puntualmente si trova in seria difficoltà nella gestione dei lavori pubblici e perché è e sarà costretto a sborsare tanti denari che, invece, dovrebbero servire ad aiutare la povera gente che non arriva alla fine del mese o a aggiustare le strade e le scuole.

Ma fino a quando dovremo sopportare questa realtà e si comincerà, invece, a scoprire gli altarini per far pagare a chi a sbagliato il danno arrecato alla collettività? Speriamo che la Magistratura e questa nuova amministrazione prenda il mano questo grande problema che, spero non sia un modo nuovo per veicolare le vecchie mazzette dando una cattiva interpretazione dell’art.103 del Regolamento dei Lavori Pubblici.

Gaetano Rauso