VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

martedì 7 giugno 2011

OPERAZIONE WILD WEST - 13 ARRESTI DELLA DDA DI NAPOLI A MARCIANISE PER ESTORSIONE

Nella corso della notte, la Squadra Mobile, d'intesa con la Procura Antimafia di Napoli e con l'ausilio di equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, coadiuvati da contingenti dell’Esercito Italiano, ha dato esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della D.D.A., nei confronti di:
1. CIOFFI Vincenzo, nato a Maddaloni (CE) il 13.08.1986, pregiudicato;
2. CORTESE Franco, nato a Caserta il 5.01.1987, pregiudicato, detenuto;
3. DELLA VENTURA Michele, nato a Maddaloni (CE) il 03.07.1963, pregiudicato;
4. DI STEFANO Giovanni, nato a Caserta il 28.08.1981, pregiudicato;
5. ESPOSITO Antonio, nato a Maddaloni (CE)il 24.06.1978, pregiudicato, detenuto;
6. FERRARO Vincenzo, nato a Maddaloni (CE) il 24.02.1982, pregiudicato, detenuto;
7. FERRARO Michele, nato a Maddaloni (CE) il 23.11.1983, pregiudicato, detenuto;
8. LANDOLFI Innocenzo, nato a Caserta il 2.05.1981, pregiudicato, detenuto;
9. NATALE Vincenzo Alfredo, nato a Maddaloni (CE) il 25.12.1986, pregiudicato;
10. SENNECA Salvatore, nato a Maddaloni (CE) il 27.10.1985, pregiudicato;
11. SACCO Angelo, nato a Maddaloni (CE) il 28.02.1967, pregiudicato;
12. STRIANO Regina, nato a Caserta il 13.08.1968;
13. TAGLIAFERRI Vincenzo, nato a Maddaloni (CE) il 29.10.1983,
Sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di estorsioni, aggravate dall'art. 7 L.203/91, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I provvedimenti restrittivi in argomento scaturiscono da una penetrante indagine, anche di carattere tecnico, condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla D.D.A. di Napoli, nei confronti di un pericoloso gruppo emergente della camorra casertana, sorto a seguito della disarticolazione del clan FARINA-MARTINO-MICILLO, attivo nel comprensorio di Maddaloni (CE), alleato del temuto clan dei BELFORTE di Marcianise (CE).

Le indagini della Polizia di Stato, infatti hanno evidenziato come, dopo gli arresti di numerosi esponenti di spicco dell’organizzazione FARINA-MARTINO-MICILLO, tra cui i capi FARINA Antonio, MARTINO Nicola e MICILLO Vincenzo, si sia determinata la progressiva ascesa dei gregari della consorteria, relegati in passato a ruoli secondari e meramente esecutivi. Tra di essi, hanno assunto un ruolo di rilievo i germani Vincenzo e Michele FERRARO, LANDOLFI Innocenzo e CORTESE Franco, nipote di BRUNO Antonio, alias Tonino Carusone, pericoloso esponente del clan BELFORTE e referente dello stesso nel comprensorio di San Nicola la strada e San Marco Evangelista, attualmete detenuto.

Infatti, costoro, unitamente agli altri indagati, hanno continuato a perpetrare diffusamente attività criminali sul territorio di Caserta, Maddaloni (CE), San Nicola la Strada (CE) e comuni limitrofi, avvalendosi della forza di intimidazione che deriva dalla loro appartenenza all'organizzazione criminale in argomento e dalla riconosciuta contiguità al clan BELFORTE.

In particolare, le indagini della Squadra Mobile hanno appurato come i destinatari delle misure restrittive in argomento abbiano perseverato nella perpetrazione di una capillare attivita di tipo estorsivo in nome dei BELFORTE ed organizzato una diffusa rete di spaccio di stupefacenti, del tipo hascisc e cocaina, evidenziando anche una spiccata pericolosita criminale, come dimostrato dalla disponibilita di armi da sparo, alcune delle quail sequestrate nel corso delle indagini.

In costanza d'indagini, infatti, sono stati sequestrati 300 gr. di cocaina, 200 gr. di hascisc, nonché due pistole con matricola abrasa, arrestando in flagranza di reato 8 persone.

Nel dettaglio, il GIP di Napoli ha accolto la richiesta di misura cautelare in carcere nei confronti di CORTESE Franco e LANDOLFI Innocenzo in relazione a tre episodi di estorsione perpetrate in danno di imprenditori edili che stavano operando in Caserta, aggravate ex art. 7 L. 203/91 per avere agito

avvalendosi delle condizioni di assoggettamento omertoso cui il clan BELFORTE di Marcianise (CE) ha costretto la popolazione del territorio del capoluogo casertano e dei comuni limitrofi ed al fine di agevolare Pattivita della medesima associazione camorrista.

La pericolosità del gruppo è testimoniata dalla contestazione di numerosi episodi di porto e detenzione illegale di armi da sparo nei confronti di molti degli indagati, maneggiate con spregiudicata disinvoltura, al punto che le indagini hanno ricostruito due distinti episodi in cui prima SENNECA Salvatore e poi l’ESPOSITO Antonio si ferivano accidentalmente con le pistole in loro possesso, repertati presso il nosocomio.

Infatti, il 22 gennaio 2009, SENNECA Salvatore veniva medicato all’Ospedale di Maddaloni (CE) per una ferita al femore sx. Le intercettazioni accertavano, inequivocabilmente, che la lesione era stata causata da un colpo di pistola, esploso accidentalmente dall’arma che il SENNECA teneva nella cintola. Il pregiudicato, però, recatosi al pronto soccorso, non mostrava ai sanitari il pantalone su cui erano rimasti la bruciatura causata dallo sparo ed i fori di entrata ed uscita del proiettile.

Poi, il 13 marzo 2009, SENNECA Salvatore, insieme al padre Giuseppe ed al fratello Domenico, venivano arrestati in flagranza di reato per la detenzione di una pistola semiautomatica Smith & Wesson cal. 38, occultata un campo di bocce gestito dagli arrestati.

Analogo episodio si verificava il successivo 29 gennaio 2009, allorchè ESPOSITO Antonio, mentre saliva a bordo del suo scooter, rimaneva ferito allo scroto da un colpo di pistola, partito accidentalmente dalla pistola che aveva infilato nella cintura. Anche in questo caso, il giovane si faceva medicare al pronto soccorso dell’Ospedale di Maddaloni (CE), riferendo di avere avuto un incidente con il motorino.

La pericolosità del gruppo, inoltre, è testimoniata da un altro episodio che vedeva coinvolti FERRARO Vincenzo, ESPOSITO Antonio, NATALE Vincenzo Alfredo, ed un minore casertano che si trovava con loro. Il gruppo, nella serata del 2 marzo 2009, mentre si trovava in via De Curtis a Maddaloni (CE), a bordo della BMW serie 3, guidata dal FERRARO, non si fermava all’alt intimato da una pattuglia dei Carabinieri, dandosi alla fuga. Durante il conseguente inseguimento, FERRARO lanciava dal veicolo una pistola, marca Walter PPK cal 7.65, con matricola abrasa, prima di schiantarsi contro il guardarail dello svincolo di San Nicola la Strada della variante ANAS in direzione di Caserta. L’arma, poi, veniva rinvenuta e sequestrata dalla Squadra Mobile il giorno successivo.

Tra le persone arrestate, spicca la figura di CORTESE Franco, detenuto, pregiudicato, nipote di BRUNO Antonio, alias “Tonino carusone”, pericoloso esponente del clan BELFORTE di Marcianise e suo referente nel comprensorio di San Nicola la Strada e San Marco Evangelista.

CORTESE Franco, aveva assunto, sino al suo arresto, il controllo delle attività estorsive per conto del clan BELFORTE nel comprensorio di Caserta, San Nicola la Strada e comuni limitrofi e per tali reati era stato arrestato ed era già detenuto. Peraltro, recentemente, il giovane è stato colpito, insieme allo zio BRUNO Antonio, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso nell’omicidio di MEROLA Angelo, pregiudicato e piccolo spaccitore, perpetrato nel luglio 2007 a San Nicola la Strada (CE).

Peraltro, nel corso delle indagini, il 10 gennaio 2009, la Squadra Mobile di Caserta, in Via Mianella a Napoli, arrestava il latitante CARBONE Andrea luigi, nato a Stoccarda (Germania) il 18.11.1978, destinatario di un’ordine di carcerazione dovendo espiare la pena di anni 13 e mesi 11 di reclusione per spacccio di stupefacenti e rapina aggravata. Il pregiudicato era in continuo contatto proprio con FERRARO Vincenzo con il quale si scambiava frequenti telefonate dal contenuto allusivo e criptico. I successivi servizi di appostamento e pedinamento permettevano di individuare l’abitazione dove si rifugiava e, quindi, di catturarlo dopo un rocambolesco inseguimento seguito del quale vgli venivano sequestrati anche circa 200 grammi di hascisc. Verosimilmente, il CARBONE riforniva di stupefacenti la piazza di spaccio maddalonese.