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venerdì 15 ottobre 2010

OMICIDIO SARA SCAZZI - ARRESTO IN DIRETTA A QUARTO GRADO - FERMATA PER CONCORSO IN OMICIDIO SABRINA MESSERI

IL LANCIO ANSA DELLE 23,20


Sabrina Misseri è indagata. La cugina di Sara Scazzi non ha avuto un ruolo nell'omicidio della quindicenne, ma avrebbe concorso con il padre Michele, reo confesso per il delitto, nell'occultamento del cadavere della ragazzina. La notizia è trapelata nel tardo pomeriggio mentre Sabrina veniva ascoltata dal procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e dai pm inquirenti Pietro Argentino e Mariano Buccoliero.Quasi sei ore di interrogatorio durante le quali Sabrina avrebbe fornito la sua ricostruzione dei fatti su quanto accaduto tra le 14:30 e le 14:42 del 26 agosto scorso, giorno in cui Sara è stata uccisa dallo zio Michele nella rimessa di casa Misseri. La svolta è arrivata nel pomeriggio di una giornata che si era aperta con i carabinieri del Reparto operativo di Taranto e del Ris che facevano un esperimento giudiziale, accompagnati da Misseri, nel garage nel quale la quindicenne è stata strangolata.L'esperimento è continuato poi nel casolare in cui lo zio ha abusato sessualmente del cadavere di Sara, fino al pozzo in cui il corpo della piccola è stato nascosto da Michele Misseri per 42 giorni: dalla scomparsa della ragazzina, il 26 agosto, alla sera della confessione dell'uomo, il 6 ottobre scorso. Durante i sopralluoghi, lo zio-assassino avrebbe spiegato nei minimi particolari come avrebbe strangolato Sara, dove è caduto a terra il corpo della ragazza, dove è caduto il suo cellulare, che nell'urto al terreno si sarebbe aperto perdendo la batteria.Anche nel casolare Misseri ha indicato ai carabinieri il posto in cui ha abusato della nipote già morta e quello nel quale ha bruciato i suoi vestiti e i suoi effetti personali: le poche cose che Sara aveva con sé per andare al mare, lo zainetto con un asciugamani, sandali infradito, pantaloncini e maglietta; quasi certamente un 'due pezzi' da bagno invece degli indumenti intimi. Il sopralluogo, come spesso accade in questi casi, sarebbe stato filmato dai carabinieri del Ris.Gli investigatori avrebbero anche cronometrato il tempo impiegato da Misseri per strangolare con una fune Sara, per caricare il cadavere nella sua Seat Marbella, e per compiere tutti gli spostamenti con l'autovettura: dalla casa al casolare e da qui al pozzo cisterna dove ha gettato il cadavere della piccola, coprendolo poi con pietre e rami. Concluso l'accertamento giudiziale, l'uomo è stato portato nella caserma di Manduria dei carabinieri, dove, dopo aver lasciato la sua casa con la testa coperta dal cappuccio di una felpa, era stata già condotta dai militari la figlia Sabrina. Probabilmente lì Misseri è stato sentito ancora una volta e poi, poco dopo le 16, è stato condotto via a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria.Gli investigatori hanno quindi cominciato ad ascoltare Sabrina per la prima volta come indagata. Un interrogatorio ancora in corso durante il quale la ventiduenne viene ascoltata con l'assistenza del suo legale di fiducia, Vito Russo. Al momento solo ipotesi su ciò che ha portato alla svolta: si parla dell'intercettazione ambientale di una conversazione di Sabrina e di analisi tecniche i cui risultati si sono avuti nelle ultime ore. Altro per ora non viene detto