Nella seduta del Consiglio Comunale relativa alla dislocazione degli Uffici Giudiziari del 7/07/2010, il cui deliberato finale non veniva condiviso solo ed unicamente dal nostro gruppo consiliare, il Sindaco Giudicianni aveva anticipato nella propria relazione che il Ministero di Grazia e Giustizia aveva espresso diniego di fronte alle individuazioni di siti appartenenti a privati e già sottoposti alla sua attenzione. Siti nei quali si sarebbero dovuti realizzare Uffici Giudiziari, ovvero ulteriormente cementificare il nostro territorio. Quest’oggi apprendiamo che continuano degli inutili sopralluoghi e che il Sindaco Giudicianni ha emesso un bando pubblico che scadrà il prossimo 27 agosto sempre al fine di individuare altri immobili appartenenti a privati.Magari, poi, si giustificherà dicendo che essi non si trovano nel centro storico! Egli nel Pubblico Consesso affermava che il Palazzo Cappabianca non era stato ritenuto idoneo per ospitare gli Uffici della Procura della Repubblica, in quanto ritenuto di particolare interesse artistico; il che, però, certamente non esclude che tale immobile proprio per le proprie caratteristiche bene potrebbe ospitare gli Uffici della Presidenza del Tribunale che, necessariamente, devono essere di rappresentanza. Apprendiamo, ancora, che dovrebbe individuarsi un’area pari a mq 4.500, benché non sia chiaro chi e quando abbia dato tale indicazione. Questo annoso problema pare non riesca a trovare soluzione ed il deliberato del Consiglio Comunale (con il quale semplicemente si dava mandato al Sindaco di far rimanere la storica struttura nel centro storico), alla luce degli ultimi accadimenti, dimostra quanto lungimirante fosse la proposta del nostro gruppo consiliare allorquando espressamente chiedeva di inserire nel deliberato, votato da tutti gli altri, di sottoporre al vaglio delle competenti Autorità strutture già esistenti, come il Palazzo Melzi, naturale sede del Tribunale, il quale inizialmente ospitava Procura della Repubblica, Tribunale civile e penale, mentre oggi potrebbe agevolmente ospitare il Settore civile. Non ci risulta, infatti, che si stata depositata alcuna relazione riguardo al Tribunale penale nel quale si sono fatte le verifiche di staticità. Non abbiamo mai inteso affermare che l’Università deve andare via da S.Maria C.V. perché le dà lustro ed ulteriore visibilità, ma certamente non si può ignorare il dato che intanto la Facoltà di Giurisprudenza veniva insediata nella nostra città, in quanto sede del VI Tribunale d’Italia e della V Procura della Repubblica d’Italia per importanza. S.Maria, infatti, è ormai l’ultimo baluardo alla Criminalità. Ed intanto insiste un Commissariato, un Comando dei Carabinieri, un Nucleo Operativo Centrale, in quanto qui risiede il Tribunale. Andando oltre le considerazioni pregresse circa l’indotto economico e che tale non veniva inteso dal Primo Cittadino che nella seduta sopra richiamata addirittura faceva dell’ironia e del sarcasmo sul punto, vogliamo ribadire che in assenza di tutto quanto già sottratto al nostro territorio, il Tribunale va difeso e l’attenzione deve rimanere alta. D’altronde la concessione al Presidente del Consiglio dell’Ordine, avv. Elio Sticco, dei locali attualmente sottratti ai Servizi Sociali del Comune, ci spinge alla ulteriore preoccupazione che la volontà politica sia quella di perder tempo e creare uno stato di emergenza nel quale perderemo anche il Tribunale di S.Maria C.V. a vantaggio della città di Caserta.
GRUPPO CONSILIARE LAICA…MENTE
Maria Limardi - Emilia Borgia