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venerdì 30 ottobre 2009

LATITANZA DEL BOSS SETOLA , 200 ANNI DI RECLUSIONE A CHI AVEVA CHIESTO L'ABBREVIATO

Otto pm della Dda di Napoli si coalizzano per schiacciare lo strapotere del clan di Peppe Setola. Sono circa 200 gli anni richiesti davanti al gup di Napoli Luisa Toscano dai pm che si sono alternati nel corso delle udienze . Su tutti spicca la richiesta di condanna di Bernardino Terracciano che fu uno degli attori principali del Film Gomorra. Si respirava l’aria di Spartacus 1 davanti al gip Luisa toscano. Un vero e proprio pool di magistrati ben otto che sono stati coadiuvati dal procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Fabrizio Cafiero De Raho che si è avvalso della collaborazione di Francesco Curcio, Cesare Sirignano , Catello Maresca , Alessandro Milita , Giovanni Conso, Raffaello Falcone, Marco Del gaudio, Antonio Ardituro, hanno sviscerato il processo che assomiglierà molto a quello di Spartacus 1. Ma c’è anche la richiesta di condanna per il maresciallo Alfonso Bolognese amico del clan setola finito sotto processo per essere stato corrotto dagli affiliati del clan . Per lui è stata richiesta una condanna di 9 anni . Stessa sorte anche per la moglie di Peppe Setola Stefania Martinelli 9 anni per lei. Antonio Alluce la richiesta è stata di 12 anni , per Gianluca Bidognetti 12 anni di reclusione. La sorella Katia 5 anni di reclusione , Lubello Giovanni richiesta per 12 anni di reclusione. Mario Brancaccio titolare del Bar Tropical di Castelvolturno la richiesta è stata per 5 anni. Pasquale Musciarella la richiesta è stata 12 anni di reclusione . per Alessandro Gravante il pm ha chiesto 10 anni di reclusione .Per Luigi Tartarone 9 anni di reclusione come anche per Nicola Tavoletta , per Oreste Spagnuolo collaboratore di giustizia la condanna è stata di 8 anni di reclusione: Per Assunta D’Agostino il pm ha chiesto 5 anni di reclusione per Alfonso Bianco 4 anni di reclusione. Francesco Bidognetti leader storico operava dal carcere ove è detenuto in regime di 41 bis ord. pen., attraverso le direttive inviate sul territorio durante i colloqui, per il tramite del fratello BIDOGNETTI Michele, del genero LUBELLO Giovanni, e - fino al momento della sua collaborazione con la giustizia - della convivente CARRINO Anna (per la quale si è proceduto separatamente); SETOLA Giuseppe, CIRILLO Alessandro, LETIZIA Giovanni, DI CATERINO Emilie, ALFIERO MASSIMO, BIDOGNETTI Michele, GRANATO Davide e BIDOGNETTI Gianluca con il ruolo di capi e organizzatori operanti sul territorio - alternandosi fra loro o congiuntamente in relazione ai diversi periodi di detenzione e di latitanza -, gli ALTRI con compiti imperativi nel settore delle estorsioni, del traffico di sostanze stupefacenti, della custodia di armi e di autovetture di provenienza illecita, del reperimento di utenze cellulari da dare in uso agli affiliati, nonché degli omicidi eseguiti per mantenere il controllo dell'area casertana, al fine del compimento di attività delittuose. Questo il teorema de pm e della Dda di napoli che ieri davanti al gip Luisa Toscano ha sviscerato il reato associativo .