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sabato 26 settembre 2009

“CATTURATO LATITANTE DEL “CLAN DEI CASALESI” MENTRE ANDAVA IN DISCOTECA”



Nel corso della scorsa notte, la Polizia di Stato di Caserta ha tratto in arresto il latitante Antonio Aquilone, alias “gheddafi”, Nato a Santa Maria c. v. (ce) il 06.05.1984, ricercato da oltre un anno, pericoloso esponente del clan dei casalesi gruppo “Schiavone”.
L’uomo e’ destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere: la prima emessa dall’ufficio gip presso il tribunale di santa maria c. v. per rapina ed estorsione aggravata, la seconda emessa dall’ufficio gip presso il tribunale di modena per associazione di stampo mafioso.
Antonio Aquilone e’ organico al clan dei casalesi ed in particolare era uomo di fiducia di Raffaele Diana “rafilotto”, arrestato lo scorso maggio dalla squadra mobile di caserta in un bunker di Casal di Principe.
Secondo le risultanze investigative, aquilone fungeva da anello di collegamento tra “rafilotto” durante la sua latitanza nel modenese, a cui recapitava i messaggi provenienti dal clan, recapitando le “ambasciate” al boss ricercato, o, addirittura, conducendo al suo cospetto coloro che avevano necessita’ di contattarlo personalmente.
Antonio Aquilone , proprio ieri, era stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per rapina ed estorsione.
L’uomo e’ stato bloccato mentre, intorno alle 03.00, tranquillamente, si accingeva ad entrare in una nota discoteca di Villa Literno (ce).
I poliziotti che lo hanno bloccato, e che da tempo erano sulle sue tracce, hanno accertato, dopo il suo arresto, che Aquilone, sentendosi ormai braccato, stava per espatriare.
L’arrestato e’ persona dalla spiccata pericolosita’ criminale, egli, infatti, annovera precedenti anche per rapina, armi, traffico di stupefacenti, tentato omicidio e lesioni personali.
Nel luglio del 2005, nel corso di un tentativo di rapina ad una agenzia dell’unicredit, nel riminese, colpiva selvaggiamente al capo con il calcio di una pistola detenuta illegalmente due impiegati al fine di farsi aprire la cassaforte e consegnare il contante; in un’altra circostanza a seguito di una banale lite colpiva all’addome con un coltello un suo conoscente.