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mercoledì 5 agosto 2009

AUTOVELOX . INDAGATE ANCHE DUE SOCIETA' DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

La Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere, sin dal 2006, a seguito di esposti presentati da privati cittadini e di segnalazioni da parte di uffici della P.G. partendo dal dato della quasi totale assenza delle contravvenzioni per guida di motocicli senza casco, connesso all'aumento degli incidenti stradali dei motocicli, ha svolto anche un'ampia verifica in ordine all'utilizzo e al rispetto delle procedure collegate ai c.d. Autovelox ( unitamente alle altre apparecchiature destinate al rilevamento automatico delle infrazioni stradali) da parte dei Comuni della Provincia di Caserta.

L'indagine, decisa e coordinata da quest'Ufficio, è stata condotta avvalendosi della professionalità ed encomiabile dedizione della Polizia Giudiziaria appartenente ai reparti della Polizia Stradale; di Caserta (che ha operato per la quasi totalità degli enti territoriali coinvolti) e della Compagnia Carabinieri di Capua (che ha operato per una parte dei comuni).

L'attività investigativa è consistita in:
-intercettazioni telefoniche; -consulenze tecniche -acquisizioni documentali; - perquisizioni; -sopralluoghi; -assunzione di informazione da parte di persone a conoscenza dei fatti.

All'esito della attività investigativa, condividendo integralmente la richiesta della Procura, il GIP ha disposto il sequestro preventivo:

1 . degli autovelox (e delle apparecchi similari);
2. delle somme incassate dai comuni in seguito al pagamento delle sanzioni comminate
avvalendosi di dette apparecchiature;
3. delle somme incassate dalle ditte private alle quali il servizio veniva affidato da parte dei
Comuni.

Sono coinvolti i comuni e le società di seguito elencati.

Comuni


- TORA e PICCILLI
- PASTORANO
- VILLA DI BRIANO
- SAN FELICE A CANCELLO
- MARZANO APPIO
- FRANCOLISE
- PIANA DI MONTEVERNA
- PONTELATONE PRATELLA
- ORTA Di ATELLA
- CASTEL MORRONE
- ROCCA D'EVANDRO
- GRAZZANISE
- VILLA LITERNO
- CANCELLO ED ARNONE
- RUVIANO
- TEVEROLA
- VAIRANO PATENORA
- VALLE DI MADDALONI
- SAN CIPRIANO D'AVERSA
- CAPUA
- CIORLANO
- PIETRAVAIRANO
- CALVI RISORTA
- CASERTA
- BELLONA
- ALVIGNANO
- VITULAZIO
- PIGNATARO MAGGIORE
Società
-SERCOM
(che operava nei COMUNI DI T'ORA E PICCILLI ,PASTORANO, MARZANO APPIO ,FRA NCOLISE, PONTELATONE,VALLE DI MADDALONI, CAPUA,,
BELLO NA, V ITULAZIO, PIGNATARO MAGGIORE, MIGNANO MONTELUNGO ALVIGNANO)

-SEOS
(che operava nei COMUNI DI PASTORANO E PIGNATARO MAGGIORE)

-CITIESSE
(che operava nel COMUNE DI TORA E PICCILLI)

-CONSORZIO GIVES
(che operava nei DI VILLA DI BRIANO ED ORTA DI ATELLA)

-IDEA LUCE SRI
(che operava nei COMUNI SAN FELICE A CANCELLO E CALVI RISORTA)

-DITTA ALL SERVILE SRL
(che operava nei COMUNI di PIANA DI MONTE VERNA, CASTEL MORRONE, VAIRANO PATENORA)

-ELECTRA SERVICE SRL
(che operava nei COMUNI DI PRATELLA E ROCCA D 'E VANDRO)

-SOCIETA LTA PARTNERS SRL
(che operava nel COMUNE di CASTEL MORRONE)

-ROMATEK
(che operava nei COMUNI FRANCOLISE, CASTEL MORRONE, GRAZZANISE CANCELLO ARNONE , CAPUA)

-RO-MA SERVICE
(che operava nel COMUNE di VILLA LITERNO)

-DITTA DEALERS GROUPE SRL
(che operava nel COMUNE DI TEVEROLA)

-GRUPPO TRADE
(che operava nel COMUNE di SAN CIPRIANO D’ AVERSA)

-GARDA SEGNALE SRL
(che operava nei COMUNI DI CIORLANO , PIETRA VAIRANO)

-TEC SERVICE
(che operava nei COMUNI DI CAPUA E CASERTA)


Le responsabilità individuali (vi sono alcune decine , di indagati) sono state individuate, allo stato, in virtù degli incarichi istituzionali ed amministrativi ricoperti (responsabili dei Servizi di Polizia Municipale, Amministratori Comunali, Responsabili de: Servizi Finanziari Legali rappresentarmi delle società), ma, sul punto, le indagini proseguono.
Si è accertato (così come condiviso dal GIP) che nei territori dei Comuni, oggetto della indagine, il rilevamento delle infrazioni tramite autovelox (o altra apparecchiatura elettronica) è stato affidato a ditte esterne e caratterizzato da molteplici illegittimità e illiceità anche a carattere penale.
In particolare, è emerso che il controllo della circolazione stradale mediante le citate strumentazioni ha perseguito finalità diverse da quelle di una maggiore sicurezza stradale.
Infatti la presente indagine ha evidenziato che il sistema sanzionatorio tramite autovelox ha consentito alle società private concessionarie del servizio di percepire "facili ed elevati profitti" e ai Comuni di fare "cassa" ( reale o artificiosa) in modo “quasi occulto,”
Pertanto, le violazioni di legge accertate non sono da ricondurre a episodiche condotte, ma si iscrivono in una sistematica azione finalizzata a consentire alle amministrazioni pubbliche di aumentare l'attivo di bilancio (talora solo fittiziamente), creando illegalmente alle stesse, come vedremo, una condizione di più agevole operatività delle amministrazioni e alle ditte private di introitare elevati profitti, sulla cui entità si approfondiranno le indagini.

Gli illeciti hanno riguardato:


1- modalità di affidamento del servizio da parte dei comuni alle ditte private:
é stata sistematicamente violata la normativa relativa alla scelta del contraente da parte
della P.A. (divo 157195, d.lvo 163\06, P. D 827/1924, D.P.R. 38412001, D.lvo l63\06 -Cd Codice degli Appalti- I- 109\94. DPR n. 34\00,1468\78, divo 267\O0 TUEL). E' emerso che in molti dei casi esaminati:
- l'adozione degli atti amministrativi per l'utilizzo delle apparecchiature è stata particolarmente celere e la stessa, spesso, trova inizio proprio in una offerta della stessa ditta privata.;
- manca una indagine di mercato, o una adeguata procedura di evidenza pubblica, al fine di individuare il soggetto in grado di fornire il servizio più conveniente.;
- alcune ditte non presentavano i requisiti necessari per effettuare le prestazioni previste in contratto in quanto non erano nemmeno in grado di stampare i fotogrammi rilevati; - i servizi hanno avuto un costa esorbitante per i Comuni;
- i comuni che hanno "prorogato" il servizio non hanno in alcun modo valutato l'impatto e l'efficacia dell'uso dell'autovelox sulla circolazione stradale; non hanno fatto rilievi circa gli incidenti avvenuti e se vi e stata una diminuzione degli stessi. (reati contestati art. 323 c p.-abuso d'ufficio - art 353 c p.-turbativa d'asta-)


2- modalità di individuazione del co~compenso da corrispondere alla ditta privata.
Le ditte private hanno percepito una percentuale della multa prevista in ordine ad ogni infrazione rilevata (il cui numero complessivo non è predeterminato o predeterminabiie); la percentuale varia con il variare dell'importo della sanz cine comminata all'automobilista.
Tale modalità di calcolo dell'onere contrattuale, avvenuto in violazione della normativa citata, ha determinato una occulta compartecipazione del contraente privato agli incassi cui la P.A. ha diritto. (reato contestato art 323 cp-abuso d'ufficio-)


3- mancata valutazione del reale costo del servizio a carico dell'Ente
L'indagíne ha smentito che l’ attivazione del servizio fosse senza costi per l'ente, in quanto:
- alle ditte sono stati riconosciuti degli oneri rilevanti, ingiustificati (alla luce del servizio fornito) ed illeciti (perché determinati violando le norme -sopra indicate);
manca una vera e documentata istruttoria contabile\amministrativa (sia in occasione della stipula del contratto che della sua proroga laddove e avvenuta ) in ordine alla effettiva convenienza economica per l'ente di dotarsi di un servizio autovelox (addirittura in taluni comuni i costi hanno superano le entrate), né si è verifica l'incidenza dei costi conseguenti (spese legali, spese di recupero crediti ecc..). Tale carenza non è stata sopperita dall'assunto implicito secondo cui l'introito delle sanzioni è una sorta di profitto e va valutato in termini aziendalistici (invece di essere considerato come una entrato eventuale conseguente alla attività istituzionale di controllo della circolazione) (reato contestato art 323 c p.-abuso d'ufficio-)


4 - anomala indicazione in bilancio delle somme . provento delle sanzioni amministrative
I Bilanci di previsione dei Comuni contengono una rilevante anomalia (e discordanza con gli altri atri pubblici). Infatti l'attività prodromica alla stipula del contratto non fa riferimento alla quantificazione dell'importo contrattuale perché, secondo l'Ente comunale, non è possibile determinare preventivamente il numero di infrazioni che saranno rilevate. Pressocché contestualmente, l'Ente Comunale, in diverso atto —ovvero nel bilancio di previsione- ha predeterminato il valore del contratto provvedendo ad iscriverne l'importo degli introiti nel bilancia di previsione (e non è specificato in virtù di quali criteri e contraddicendo se stesso). Spesso tali previsioni non sono state sottoposte a correzione nemmeno quando è emersa una loro smentita concreta, alla luce della quantificazione degli introiti effettivi, anche in virtù delle evidenti discordante fra bilanci di previsione e bilanci consuntivi:
Tale evidente differenza fra previsione e consuntivo è un elemento chiaro dell'assenza di ogni istruttoria preventiva circa la determinazione del valore del contratto.(reati contestati art 323 c.p.-abuso d'ufficio; art 479 c.p.-falso ideologico in atto pubblico).

5- mancata destinazione dei proventi delle infrazioni per le finalità indicate dall’art 208 co.4 CDS e l’art. 393 reg. CDS
Secondo tali disposizioni, il 50% degli importi doveva essere destinato ed utilizzato per opere che avrebbero aumentato la sicurezza stradale. L'indagine ha accertato che ciò non e accaduto quasi mai Le somme introitate hanno alito altra destinazione (a riprova che il sistema è stato preordinato prevalentemente per fare "cassa"). (reato contestato art 323 c.p.-abuso d'ufficio).


6-modalità di rilievo delle infrazioni
Molteplici sono le irregolarità rilevate. Innanzitutto le P.A. hanno deciso di dotarsi dell'autovelox omettendo una vera e documentata istruttoria circa le modalità con cui affrontare il problema del controllo della circolazione stradale sull'intero territorio comunale; non è stata verificata l'incidenza positiva dell'uso ditale strumentazione sulla sicurezza stradale (gli autovelox sono generalmente collocati su strade extraurbani nazionali o regionali- in località dove non vi è una vera pericolosità della circolazione ma in .sui dove, stante le buone condizioni delle Strade, senza pericolo reale, la velocità media è più sostenuta di quella consentita e quindi, rilevando molte infrazioni si incassano somme elevate) né risulta pianificata una attività di Polizia Municipale finalizzata alla verifica complessi a;del rispetto delle regole della circolazione stradale, anche con riguardo ad altre violazioni pericolose per l'incolumità pubblica (ad es. per l'uso del casco,);
Inoltre. manca una adeguata segnalazione delle postazioni e non risulta che il personale della Polizia Municipale abbia proceduto all’ effettiva contestazione dell`infrazione in quanto tutta l'attività risulta svolta dal personale delle aziende private. (reati contestati ari 323 c.p.- abuso d'ufficio, ari 479 c.p.-falso ideologico in atto pubblico-; art 640 c.p.- truffa)


7- Omessa comunicazione alla competente autorità delle infrazioni al fine del decurtamento dei punti
L'art. 126 bis codice della strada prevede che l'organo cui appartiene il soggetto che ha rilevato l infrazione deve, poi, comunicare all'Anagrafe nazionale degli abilitati alla guida (di cui agli artt. 225 e 266 codice della strada ) la perdita del punteggio relativo alla patente di guida dei soggetti dei quali veniva accertava la violazione alle norme del codice della strada. Tali comunicazioni nella quasi` totale generalità dei fatti non è stata effettuata. (reati contestati art 328 c.p. ommissione di atti d'ufficio - e 490 c.p.­soppressione di atto pubblica-)


8 -Illecita Trattamento dei dati personali Non risulta rispettata la normativa di cui alla legge n. 196\O3 (codice della Privacy)- (Reato contestato art 167 codice della privacy)


Va infine segnalato che tale condotta é stata assunta dai Comuni nonostante le analitiche direttive ricevute dalla Prefettura e dal Ministero dei Trasporti -nelle quali sono esposte, in maniera chiara, questioni tecnico giuridiche e indicazione circa le modalità operative relative all'utilizzo degli autovelox.
Nessuno mette in dubbio l`estrema utilità dei sistemi di controlli, della velocità e delle contravvenzioni applicate a coloro che violano i limiti imposti dalla legge, i dati statistici sulla diminuzione degli incidenti mortali ne sono un positive riscontro. Nella indagine in corso tuttavia, risulterebbe che amministratori e funzionari pubblici. simulando di approntare un servizio per il controllo della circolazione stradale, avvalendosi di un "pacchetto" di servizi apparentemente senza costi per l'Ente, abbiano eluso le procedura normative di aggiudicazione dei contratti con la P.A., hanno rilevato le infrazioni fraudolentemente ed hanno introitato profitti non dovuti in quanto fondati su presupposti illegali. Tale intento illecito coincideva con quello delle ditte private le quali hanno trovato un facile modo per realizzare profitti.

S.M. Capua Vetere, 5 agosto 2009