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giovedì 7 maggio 2009

Santa Maria Capua Vetere L'intervento del consigliere Rauso sui piani cdi insediamenti produttivi

La tradizione della nostra Città ha origini millenarie. Capua antica, crocevia di traffici tra Roma e la Magna Grecia, rivestiva, già nell’età Etrusca, un ruolo importantissimo nella strategia commerciale del mondo antico. Gli Angioini ridiedero vita a questa tradizione e Santa Maria, all’epoca declassata a casale della nuova Capua, pian piano riassunse la sua centralità nella vita economica di Terra di Lavoro, attraendo le masse contadine e montane nei suoi mercati e fiere.
Questa tradizione si è mantenuta fino agli anni novanta. Da allora l’assoluta mancanza di rinnovamento, di programmazione e di iniziativa ha determinato la graduale perdita di questa egemonia a favore del capoluogo e di altre città della provincia che hanno avuto un notevole impulso delle loro attività economiche, divenendo una valida alternativa a Santa Maria C.V. per le scelte di coloro i quali in essa non vi trovano più soddisfazione per le loro esigenze. Il mio impegno e quello di pochi altri che si sono cimentati nella passata campagna elettorale, è stato finalizzato solo a rilanciare le attività economiche, politiche e sociali della Città e di porre fine ad infiltrazioni malavitose che hanno individuato Santa Maria come terreno di conquista e del malaffare con una notevole perdita del potere d’acquisto per la popolazione a causa della mancanza di opportunità di lavoro strettamente legate allo sviluppo economico .
S. Maria Capua Vetere possiede tutte le peculiarità per riconquistare il suo ruolo predominante nello scenario economico della Provincia di Caserta; le vestigia romane vanno valorizzate con un progetto di inserimento della nostra Città e di Capua nei circuiti turistici che attualmente ci ignorano .
L’originaria zona P.I.P. del rione sant’Andrea, oggi minacciata dell’espansione edilizia indiscriminata, mal programmata e finalizzata solo alla speculazione ed al guadagno economico, avrebbe bisogno di essere rilanciata con una politica di incentivi per attrarre investimenti ed estesa alla zona nord della Città, lasciata per anni abbandonata all’iniziativa sporadica di alcuni imprenditori che hanno realizzato piccole aziende attraverso l’applicazione di strumenti di programmazione urbanistica illegittimi e che non possono costituire il volano necessario per rilanciare l’economia.
Si rende necessario ridare impulso alle attività commerciali del centro urbano che hanno costituito il fulcro dell’economia cittadina e scoraggiare progetti speculatori che hanno determinato la scomparsa di siti industriali per poterli trasformare in centri commerciali di dubbio futuro o destinarli ad interventi edilizi speculativi e concertati da coloro che detengono il potere, sia che appartengano alla Sinistra che alla Destra. Per rilanciare le attività commerciali è assolutamente necessario ridare l’iniziativa nelle mani dei cittadini di Santa Maria; bisogna creare mercatini rionali aperti ai soli commercianti samaritani per poter meglio venire incontro alle esigenze dei cittadini che sono mal serviti dalla rete distributiva esistente. E’ necessario razionalizzare lo sviluppo della rete commerciale adottando un nuovo strumento regolatore che non si prefigga l’apertura di altri supermercati ma solo uno sviluppo reale ed a misura della città. Un’altra opportunità che non va persa, anche in considerazione che la Regione Campania ha intenzione di dismettere l’Istituto di Incremento Ippico, è quella di far rivivere la fiera delle macchine agricole e dell’artigianato che, se ben programmata ed organizzata, potrà riportare la nostra città al rango che ad essa compete. La possibilità di sfruttare l’area dell’ex Istituto di Incremento Ippico e le aree di parcheggio nate attorno al mercato, potrà far si che si crei un polo fieristico che potrà essere una grossa opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Con la realizzazione di questo progetto, si potranno creare nuove possibilità di lavoro per i giovani e dare nuovo impulso alle aziende ricettive e di servizio. Non meno importante è l’esigenza di razionalizzare la programmazione delle attività culturali, delle manifestazioni, sportive, civili e religiose che si svolgono in Città. Tante manifestazioni male pubblicizzate e gestite non consentono di trarre un utile alla città dallo sforzo economico che viene richiesto per la loro organizzazione La creazione di un calendario delle manifestazioni coordinato dall’Amministrazione Comunale, abbinato ad una buona gestione del Teatro Garibaldi, potrà captare tanti contributi regionali, statali ed europei per consentire il riaccendersi dell’interesse per la nostra città e per le iniziative che in essa andranno realizzarsi. Ma tutto ciò potrà avvenire solo se si avrà il coraggio di scacciare gli speculatori e di ritornare a meritare la fiducia dell’elettorato attraverso un’azione forte, propositiva e corretta che non rifugga, nel caso di persistenti azioni illegittime, il ricorso alla pubblica denuncia . La mia scelta, ormai consolidata ed incontrovertibile di oppormi strenuamente a questo stato di cose, è scaturita dalla convinzione che questi governanti della città sono inadeguati e non hanno la capacità di dare attuazione al programma che era stato presentato all’elettorato e che io, nonostante le mie idee politiche, avevo abbracciato con convinzione alla luce del fallimento totale del centro destra e dei suoi rappresentanti che, per anni, hanno consegnato, volutamente, la città nelle mani del centro sinistra che ne ha determinato lo sfacelo. Questi personaggi che ancora pascolano nel centro destra vanno isolati affinché non si ripeta quel rituale perverso che tende, prima di ogni elezione, a spaccare lo schieramento che a Santa Maria detiene la maggioranza dell’elettorato e che non riesce ad assumere il governo della città perché così si vuole. La nostra città, se ci saranno le condizioni per essere governata dal centro destra, dovrà essere affidata a persone scelte da noi e non da affaristi senza scrupoli che guardano solo al proprio interesse e non a quello della collettività. Io continuerò, con il coraggio che ho sempre dimostrato e l’indipendenza da chiunque, a lottare per riaffermare i veri valori della correttezza politica e dell’onestà nell’amministrare la cosa pubblica. L’indipendenza e la libertà, non hanno prezzo e giustificano ogni rinuncia, anche di un futuro migliore.
Gaetano Rauso