Pignataro Maggiore. Adesso l’inchiesta Biopower si tinge di giallo. Il consigliere comunale di Pignataro maggiore Raimondo Cuccari fu depistato da una persona che affermò che doveva recarsi in provincia per risolvere la questione relativa alla centrale idroelettrica . Ma non finisce qui perché la persona che si recò da Cuccari non è stata neanche ascoltata come persona informata sui fatti. Cuccari credette che la persona era l’assessore Franco Capobianco. Questo ed altro è trapelato dall’interrogatorio dell’assessore davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Paola Cerbo presente anche il pm Maurizio Giordano . Franco Capobianco era assistito dagli avvocati Vittorio Gianquinto e Bernardino Lombardi . Una difesa estenuante basata soprattutto su una dialettica politica e sui protocolli d’intesa della comunità economica europea e di Kioto . Un interrogatorio fiume a cui l’assessore Franco Capobianco ha comunque respinto le accuse formulate affermando anche che lui non si è mai interessato del progetto della centrale elettrica di Pignataro Maggiore. Alla fine la difesa ha chiesto verbalmente la revoca della misura cautelare poiché l’assessore ha presentato nuova documentazione relativa ai capi di imputazione ad esso contestati. La Guardia di Finanza di Caserta aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone di cui 14 in Campania, 4 in Lazio, 3 in Emilia Romagna e 2 in Lombardia per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno della regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio ed alla realizzazione di falsità in atti pubblici. La complessa attività investigativa dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Caserta ha consentito di smascherare un sodalizio criminoso nel’ambito del quale due imprenditori laziali (Bracciali Renzo e Tombolillo Giampiero) hanno costituito tre società (Biopower spa, Natural Energy srl ed Energethic srl) aventi ad oggetto la costituzione di centrali per la produzione di energia derivanti dalle biomasse, intessendo una fitta rete di rapporti di favoritismo e di corruttela con funzionari e amministratori pubblici appartenenti: al comune dove sarebbe stata eretta la centrale (Pignataro Maggiore), alla regione Campania-assessorato alle Attività Produttive- incaricata di adottare i provvedimenti autorizzatori e di indire le conferenza di servizi per definire i procedimenti amministrativi per la realizzazione delle suddette centrali; il Genio Civile di Caserta incaricato di esprimere le autorizzazioni antisismiche sui lavori di costruzione della centrale biotermica di Pignataro Maggiore; di altre pubbliche amministrazioni interessate territorialmente per l’istruttoria di procedimenti riguardanti imprese.