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giovedì 7 maggio 2009

ECCO PERCHè L'ASSESSORE FRANCO CAPOBIANCO è SOTTOPOSTO ALLA MISURA RESTRITTIVA DELLA LIBERTA' PERSONALE

Per il delitto previsto dagli artt. 81 cpv, 319 c.p. che vede coinvolto Francesco Capobianco ex assessore alla Provincia di Caserta, perché con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, in qualità di assessore alle attività produttive della Provincia di Caserta (e, quindi, quale pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni), per compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio (consistiti nel dovere di fedeltà, di imparzialità e di perseguimento esclusivo degli interessi del suo pubblico ufficio, dovere violato mediante: il sostegno pubblico ed amministrativo – assicurato per suo tramite – dalla Provincia di Caserta nella realizzazione di una centrale biotermica in Pignataro Maggiore, nonché mediante il suo intervento su Cuccaro Raimondo, consigliere comunale di minoranza del comune di Pignataro Maggiore, appartenente alla sua area politica, volto a dissuadere il predetto consigliere dall’intraprendere azioni di protesta o pubbliche denunce avverso le modalità di autorizzazione della costruzione della centrale biotermica), accettava: 1) la promessa fattagli da Tombolillo Gianpiero di assumere personale presso la erigenda centrale biotermica su sua indicazione; 2) l’utilità dell’assunzione – su sua segnalazione, di Luise Sergio come consulente del gruppo Bracciali Tombolillo, con ciò conseguendo utilità costituite dall’accrescimento del consenso elettorale in coloro che avrebbero beneficiato – su sua indicazione – delle prossime assunzioni, come prezzo delle sue attività contrarie ai doveri sopra indicati