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domenica 3 maggio 2009

Ecco come lo descrive la corte di Spartacus nel primo processo

Don Raffaele Diana è senz’altro uno dei camorristi doc essendo affiliato già alla Nuova Famiglia (sentenza Trib. Napoli del 17.11.’83) ed al clan Bardellino (sentenza Trib. sede del 29.4.’86).
La sua affermazione di responsabilità in rapporto all’omicidio di Paride Salzillo, all’omicidio di Michele Pardea ed al quadruplice omicidio Pagano ed altri, sono tutti episodi di assoluto rilievo strategico, e che comportano l’applicazione della ‘massima di esperienza’ citata in apertura. La prima corte di assise di appello di Napoli presidente Romerez a latere Caturano lo ha condannato il 19 giugno 2008 alla pena dell’ergastolo determinando la pena massima. Tra l’altro, Diana Raffaele è uno dei soggetti che vengono tratti in arresto il 13 dicembre del 1990 nel corso del cd. blitz di S.Lucia . Tutto converge, dunque, nella descrizione di Diana Raffaele come uomo di assoluto rilievo nell’organigramma associativo, specie per ciò che concerne il territorio di S.Cipriano d’Aversa (insieme a Caterino Giuseppe e Iovine Antonio), come risulta già dalle conversazioni telefoniche nell’estate del 1988. Del resto Diana Raffaele compare anche in altre conversazioni intercettate, che sono state utilizzate dalla seconda Corte di assise nella ‘esistenza’ del reato associativo : le conversazione tra Caterino Giuseppe e Panaro Sebastiano confermano il riferimento alla necessità di corrispondere lo stipendio ( ..la taglia ..) proprio a Diana Raffaele, ma anche la conversazione in cui Caterino Giuseppe e Diana Raffaele nella commentano gli arresti appena avvenuti nel territorio nolano in virtù della collaborazione prestata da Carmine Alfieri, fa parte della motivazione a cui la seconda corte di assise di Santa Maria Capua Vetere ha in ognicaso trattato la personalità di Raffaele Diana . Tutti i dichiaranti di maggiore affidabilità hanno, peraltro, evidenziato il rilievo del ruolo associativo svolto da Diana Raffaele, ed in particolare si rinvia ai contributi forniti da Di Bona Franco, De Simone Dario, Schiavone Carmine, Quadrano Giuseppe . E’ stata comunque affermata la penale responsabilità di Diana Raffaele in relazione al reato associativo con la determinazione della pena in anni dodici di reclusione.