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martedì 28 aprile 2009

Operazione Hermes- Spartacus 4: iI legame con cosa nostra e il clan dei casalesi .



Il procedimento appare caratterizzato fra l'altro, dalla capacità di individuare i settori
del riciclaggio su tutto il territorio nazionale, e ben lontano dai luoghi tipici della presenza
mafiosa e/o camorristica, come dimostrano alcuni sequestri, in particolare delle sale bingo fra
cui non possono non ribadirsi quella di Lucca, quella di Cernusco sul Naviglio e finanche
quella presente nel pieno centro di Milano, in viale Zara.
Di assoluto rilievo poi l'intreccio affaristico e societario fra il rappresentante nel settore del gioco e delle scommesse della camorra, Renato GRASSO, e quello di Cosa Nostra Antonio PADOVANI, arrestato alcune settimane fa per 110-416 bis c.p. per il suo stabile rapporto di affari con il clan mafioso dei MADONIA. Anche alcune quote sociali ed attività del Padovani, pertanto, sono state oggetto di sequestro in territorio siciliano (gli atti saranno poi trasmessi alla DDA di Caltanissetta).
Le investigazioni hanno ruotato attorno ad una ampia organizzazione costituita da Renato GRASSO, impegnata a riciclare i soldi di provenienza criminale in tre settori nevralgici dell'economia nazionale,
gioco del bingo;
raccolta delle scommesse sportive ed ippiche;

new slot" ;
attraverso la costituzione di numerose società e ditte individuali, costruite secondo la tecnica delle scatole cinese, facenti tutte riferimento, dietro lo schermo iniziale del prestanome, alla famiglia GRASSO, che ne controllava la politica imprenditoriale, i ricavi e l'assetto sociale. Questo in sintesi, il SISTEMA GRASSO:
• Un numero consistente di società intestate, gestite ed amministrate dai familiari delGRASSO, ed in particolare dai suoi numerosi fratelli, fra cui particolarmente attiviFrancesco e Tullio, oltre al cognato CASO Salvatore.
» Un commercialista, LUCIANO Antonello, addentro a tutti gli affari della famiglia GRASSO, sia relativi al settore dei Bingo che a quelli delle Slot e palesemente a conoscenza dei meccanismi di accordo del GRASSO con la criminalità organizzata, come dimostrano oltre alla gestione unitaria di tutte le società del "gruppo GRASSO", anche le dichiarazioni del collaboratore Mariano MIRANTE
• Un gruppo ristretto di persone fidate a cui demandare i compiti dirigenziali edesecutivi, fra cui oltre ai citati familiari del GRASSO, spiccano la figura di RIGILLOCiro -factotum del capo - ed ESPOSITO Armando, specialmente attivi per l'area diaffari dei Bingo.
• Due prestanome da impegnare nel settore delle sale Bingo e dell'impiego delle slotmachine in territori diversi da quelli campani, come CARRAVIERI Marco eVENDEMINI Salvatore ed i loro più diretti collaboratori del ed. gruppo milanese.
• Rapporti di affari costanti ed integrati con soggetti operanti su alcuni specificiterritori come IOVINE Mario detto rifìfì, PELLEGRINO Vincenzo (e BRUSCIANOMassimiliano) in specifiche zone del casertano (agro aversano, per conto dellafamiglia SCHIAVONE), SURACE Michele, riferimento per la Calabria, e PADOVANI Antonio, contatto per la Sicilia, concorrente esterno nell'associazione mafiosa facente capo alla potente famiglia MADONIA, nonché con la criminalità pugliese attraverso un non ancora identificato capo clan del barese.
• Una interlocuzione privilegiata con LA VENTURA Vincenzo, responsabilenazionale del sindacato dei gestori delle sale Bingo, a sua volta capace di moltipllcarele occasioni di investimento e di rappresentare all'esterno le potenzialità dellastruttura di GRASSO Renato.
• Una rete capillare di incaricati, utilizzati anche come fittizi intestatari, che curavanola gestione del care-business del gruppo GRASSO, ossia la gestione degli apparati daintrattenimento elettronici. Tra questi spiccano evidentemente MADDALENA Gianfranco, ACUNZOGermano, SPOSATO Salvatore, MELFI Giuseppe, DI SARNO Rosario, CRAPETTIGiuseppe, ed altri soggetti.