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giovedì 30 aprile 2009

L'intervento di De Rosa sulla vicenda giudiziaria di S.Maria CV


Il peggior sindaco che ci potesse capitare.
Sebbene con rammarico devo constatare che un altro rappresentante istituzionale della nostra cittadina è stato arrestato.
E siccome non è il primo, il sindaco farebbe proprio bene a scegliersi i suoi assessori in base alle competenze professionali ed alle qualità personali, piuttosto che barattare incarichi in cambio del sostegno in consiglio comunale.
Le figuracce, è vero, le fa lui; e queste nessuno ha intenzione di negargliele, ma la disgraziata gestione del patrimonio comunale ricade su tutti noi cittadini.
Si è innocenti fino a prova contraria, questo nessuno lo nega; ma nemmeno è da pensare che i magistrati e le forze dell’ordine arrestino la gente a cuor leggero. Evidentemente qualche indizio di reità ci dovrà pure essere.; altrimenti saremmo in mano a dei pazzi.
Siccome così non è, mi domando se c’era proprio bisogno di scegliere come assessore un soggetto che nessuno conosceva, affidandogli un ruolo istituzionale di estrema complessità e delicatezza, basti ricordare le numerose deleghe assegnategli: urbanistica, lavori pubblici, decentramento e periferie, manutenzione stradale, associazionismo e volontariato, industrializzazione, politiche giovanili e della terza età, eventi.
Rilasciare la delega ai lavori pubblici ad un presunto colpevole, francamente non è proprio il massimo.
Ma è possibile che i cittadini di S. Maria C.V. non si domandino a chi hanno affidato il proprio futuro e quello dei loro figli? A chiedersi se è normale che la persona da loro voluta alla guida della città sia talmente inaffidabile da delegare un ruolo ed un compito istituzionale tanto rilevante, ad un soggetto ritenuto dagli inquirenti e dal GIP un presunto colpevole perché istigava tra l’altro i dipendenti del genio civile a delinquere.
Ma è questo il modo di gestire il patrimonio dei cittadini?
Desta scalpore, poi, la protervia attraverso la quale Martedì sera si è tentato di nascondere l’arresto di ESPOSITO da parte della maggioranza e di quasi tutti (tranne CECERE e MARTUCCI) i consiglieri comunali di minoranza presenti.
Scuse infantili e menzogne hanno messo in luce, durante il ‘ question time ’ la volontà di non rendere noto ai cittadini che razza di scelte il sindaco puntualmente pone in essere.
Il capo della ciurma di voltagabbana attualmente al governo della cittadina, si rammarica ogni volta che viene giustamente criticato, ma nemmeno pone rimedio alle sue scelte scellerate.
Attualmente, è facile rilevarlo perché è sotto gli occhi di tutti, non esiste il primato del progetto politico ma quello dell’individualità, è il singolo che si sente, si crea e si autodefinisce partito.
Non c’è un progetto, non esiste un programma, si svolazza come bandiere in preda del vento.
E’ la legge elettorale che l’ha consentito, nel bene e nel male.
Nel senso che quando si sbaglia bisogna assumersi personalmente la responsabilità dell’errore.
E siccome questo non è il primo targato Giudicianni, viene da chiedermi cosa questa persona aspetti per dare le sue irrevocabili dimissioni?
Oggi, proprio a causa sua, la città vive uno stallo politico che ne impedisce la ripresa, a tutto vantaggio di gruppi di potere e di lobbies affaristiche.
La mia esperienza personale (sono stato tra i pochi ad essere rieletto per 4 mandati consecutivi) mi porta a ritenere che lo scollamento con il tessuto connettivo sociale, evidente oggi a S. Maria C.V., sia da addossare senz’altro al mancato rispetto del mandato elettorale.
Non era infatti quella attuale, la maggioranza voluta dai cittadini sammaritani.
Questi avevano premiato un progetto politico di rinascita e risveglio sociale che doveva essere interpretato da soggetti diversi da quelli attuali, collegati (questi) attraverso un cordone ombelicale, alle passate consiliature.
Inutile dire che,conoscendo i soggetti in causa, sarà molto difficile un riassetto politico cittadino con la ricomposizione delle fratture interne al PD, provocate dalla scellerata gestione degli affari politici da parte dell’attuale Sindaco e della sua giunta.
Perché ciò avvenga, c’è bisogno di una profonda riflessione in ordine a come viene gestita la politica dai nostri rappresentanti istituzionali, sempre più proclivi ad intenderla quale volano dei propri interessi personali.
Non sfuggirà all’attenzione di chi mi legge che una nuova burrasca giudiziaria si è abbattuta sul Consiglio Comunale cittadino, sede in cui dovrebbero sedere persone dalla morale immacolata e non dei faccendieri.
Ritenere che tali soggetti possano condividere un futuro progetto politico di rivitalizzazione economica e sociale della nostra città, appare a me essere assolutamente inopinabile ed inaccettabile.
I nostri concittadini meritano più rispetto e le loro istanze non possono essere affidate a soggetti, a dir poco, discutibili.

Giovanni De Rosa
Coordinatore cittadino UDEUR