Santa Maria Capua Vetere. Riforme e giustizia, la camera penale di santa Maria Capua Vetere e per esso il presidente Camillo Irace coadiuverà al progetto della riforma del codice di procedura penale . la notizia è trapelata ieri mattina poiché nella giornata di venerdì a Roma presso Unione nazionale della camere penali dove si svolgerà una delle riunione più attese , quella della commissione consiliare per la riforma del codice di procedura penale . La commissione è stata letta nel corso di un convegno a Milano quando tutto il direttivo partecipò per dare un forte segnale alla riforma del codice di procedura penale. Non a caso la commissione fanno parte 15 autorevoli professionisti nazionali che daranno luogo a questo importante progetto. L’avvocato Camillo Irace ne è il coordinatore ed insieme a lui l’avvocato Elisebatta D’Errico del foro di Bologna , Eugenio Rotondi del foro di Cassino, Nicola Diotta del foro di Imperia, Francesco Poalo Barbanente del foro di La Spezia , Massimo Ranieri del foro di L’Aquila , Paolo Giustozzi, del foro di Macerata , Carmine Verde , Michele Cerabona del foro di Napoli , Luigi Chiappero del foro di Torino, Anna Maria Corrente del foro di Taranto, Salvatore Sansone di Termini Imprese, Francesco Savi del foro di Siracusa . Federico Vinelli del foro di Treviso , Ezio franz del foro di Udice che si incontreranno per dare luogo all’incontro dove si inizierà a parlare di riforma del codice di procedura penale . “L’UCPI è fortemente preoccupata – dice la nota - per le conseguenze sulla democrazia del Paese di provvedimenti quali quelli contenuti nel decreto legge e quelli annunciati col disegno di legge sulla sicurezza, per il clima di odio e di intolleranza che li ispira e che contribuisce ulteriormente a fomentare.Facciamo appello alle forze politiche di governo e di opposizione, o almeno a quei settori che si ispirano ai valori del liberalismo democratico, perché venga fermata la spirale dell’autoritarismo”.Lunione camere penali inoltre ricorda che non si può essere garantisti a corrente alternata e fare spallucce o nascondersi dietro alle ragioni della politica, quando i provvedimenti illiberali riguardano gli ultimi ed i poveri disgraziati.