Cancello ed Arnone. Il Pm chiede 15 anni di reclusione per l’omicidio di Carmen Polce,la secvonmda corte di assise va al di sopra della pena richiesta . Michele Campanile unico imputato del processo è stato condannato a 19 anni di reclusione dalla seconda corte di assise presidente Alberto Pacelli riconoscendo il fatto come omicidio volontario Carmen Polce di 31 anni, la napoletana della quale non si avevano più notizie dalla sera del 18 giugno scorso 2005 , fu uccisa, ma il corpo non fu mai ritrovato , con un corpo contundente dal convivente, Michele Campanile, di 33 anni, che avrebbe poi occultato il cadavere. La lite sarebbe avvenuta nella camera da letto dell'abitazione occupata da circa un anno dai due, in via Toti a Cancello Arnone, in provincia di Caserta, e sarebbe scaturita dallo stato di tossicodipendenza dei due conviventi. Michele Campanile fu arrestato, in base a un provvedimento emesso del gip del Tribunale di S. Maria Capua Vetere su richiesta del pm Maurizio Giordano,con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. La svolta delle indagini si ebbe a conclusione degli accertamenti tecnico scientifici, effettuati con sofisticate attrezzature su macchie di sangue e di capelli trovati dai carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma sia nella camera da letto dell'appartamento nel quale abitavano la Polce e l'arrestato sia nel cofano della vettura del convivente. Tracce di sangue e capelli sono infatti risultati, dall'esame del Dna, appartenenti alla donna scomparsa. Secondo gli investigatori, dunque, Michele Campanile, nel corso del violento litigio, avvertito anche dai vicini di casa, avrebbe colpito ed ucciso la convivente con un corpo contundente e successivamente, dopo aver caricato il cadavere nel cofano della vettura, l'avrebbe nascosto in un luogo non ancora individuato dagli investigatori. Tracce di sangue, che inutilmente il presunto omicida avrebbe tentato di eliminare, sono state trovate anche sulle pareti e sul pavimento della stanza da letto dell'abitazione che, su provvedimento della magistratura samaritana era stato sequestrato le scorse settimane. La mamma di Carmen Polce, Rosa, infermiera in un ospedale napoletano, aveva anche lanciato un appello attraverso il suo legale, l'avvocato Angelo Pisani: "Aiutatemi a ritrovare mia figlia - aveva scritto -. E' scomparsa da giugno e da allora non ho più notizie". Secondo quanto si è appreso l'arrestato continua a negare di essere l'autore dell'omicidio, sostenendo che la donna, dalla quale ha avuto un figlio che oggi ha tre anni, si sia allontanata da casa dopo il violento litigio senza farvi più ritorno. Carmen Polce, era separata dal marito e da qualche anno aveva lasciato Napoli e si era stabilita con il convivente a Cancello Arnone. Tra i due, che secondo gli investigatori facevano uso di sostanze stupefacenti, erano frequenti i litigi, come testimoniato anche dai vicini.