Il partito democratico nella citta di Santa Maria Capua Vetere è ormai alla frutta? . Dopo le dimissioni del presidente della provincia Alessandro de Franciscis che hanno rimasto a bocca aperta anche i personaggi di opposte fazioni , il partito democratico orfano di un faro politico quale appunto quello del presidente della provincia tenta a serrare le righe anche se il segretario provinciale Enzo Iodice rimane ancora senza una vera e propria spina dorsale che consenta di andare avanti a costruire ciò che si è prefissato il segretario nazionale Franceschini . A Santa Maria Capua Vetere invece di far pagare questo sconquasso politico cittadino a personaggi che hanno usato il partito per scopi personali, sono le persone perbene che sono costrette a pagare per gli altri . Il dottor Alessandro Troianiello , il dottor Marciano Schettino la professoressa Mariella Uccella e anche il consigliere regionale Giuseppe Stellato sono i personaggi che in certo qual modo hanno cercato di trovare quella vivacità politica all’interno del partito democratico che rimane il chiacchierato d’Italia. “Una grande occasione di democrazia riposta nel cassetto della politica senza che nessuno si decida, - si legge nel comunicato- ormai da oltre un anno a questa parte, a ridare – proprio tramite un seguito concreto delle stesse – slancio vitale a un partito palesemente in panne. E laddove, in assenza di cariche elette direttamente dagli iscritti e dai simpatizzanti locali, nessuno è legittimato a prendere in mano le redini di un cavallo imbizzarrito quale è il partito democratico dell’antica Capua. Il popolo delle Primarie sammaritane ritorna alla carica, nonostante le cocenti delusioni che si sono susseguite dal novembre del 2007, e lo fa chiedendo ad alta voce che i protagonisti della esaltante ma breve stagione pre-veltroniana, possano recuperare spazi di agibilità democratica e politica all’interno di una compagine allo sbando dove non si sa, con certezza, a chi spettino le decisioni fondamentali per la vita dello stesso partito mentre gli organismi territoriali (per l’appunto non suffragati da una effettiva e cristallina volontà popolare) sono appiattiti del tutto sulle indicazioni amministrative del gruppo consiliare e dei rappresentanti democratici in seno alla giunta targata Giancarlo Giudicianni. Da qui l’esigenza di un momento chiarificatore che non è più possibile rinviare alle calende greche. Per domani sera martedì 10 marzo, infatti, gli uomini e le donne delle Primarie si sono auto convocati presso la sede cittadina del Pd. Un invito esteso anche al variegato universo associazionistico locale che, da diversi anni, si prefigge il nobile scopo di tutelare la Società Civile di Santa Maria Capua Vetere da improvvidi e lacunosi provvedimenti amministrativi che stanno, in maniera ripetuta, mettendo a repentaglio l’economia cittadina e con essa le sorti di un territorio e di una comunità già seriamente compromesse.“La nostra iniziativa è l’ennesimo disperato tentativo di normalizzare un partito che si è smarrito strada facendo e che non ha mai dato prova di aprirsi, in maniera compiuta e organica, alle esigenze di una cittadinanza allibita – spiega Marciano Schettino ex assessore comunale “tagliato” dall’equipe assessorile per le sue battaglie contro i centri commerciali in pectore e altre speculazioni edilizie- e rappresenta, al tempo stesso, la volontà di un nutrito gruppo di iscritti di porsi positivamente nei confronti della Società civile e di chiunque aneli a un dibattito politico-amministrativo serio in città prima che la situazione generale, già di per se catastrofica, precipiti ulteriormente. Naturalmente, a scanso di ogni possibile equivoco, l’autoconvocazione in calendario per questa sera vuole significare anche la nostra precisa contrarietà all’ennesimo ribaltone che il sindaco Giudicianni sta per realizzare dopo aver ritirato le deleghe a tutti i suoi fedelissimi di giunta. Riteniamo, dunque, che per imprimere un nuovo corso positivo alla nostra città necessiti una linea amministrativa coerente sia con il mandato espresso dalla volontà popolare sia in sintonia con una stragrande fetta dell’opinione pubblica che continua a esprimere un parere di negatività su quanto finora realizzato (meglio non realizzato) dai nostri rappresentanti istituzionali a ogni livello"”.