Santa Maria Capua Vetere . “Schierare giudiziarmente l’avvocatura contro un singolo politico che straparla, significa affidare alla magistratura la decisione sulla validità dell’impostazione dell’avvocatura con tutti i rischi , visto lo spessore della certezza del diritto oggi corrente” . E’ il pensiero dell’ex presidente della camera penale di Santa Maria Capua Vetere l’avvocato Giuseppe Garofalo che ha inviato una sua missiva alla camera penale della città del foro, riguardante la denunzia delle Unione camere penali contro l’onorevole Di Pietro per vilipendio del presidente della repubblica . “Richiamo l’attenzione – ha spiegato L’avvocato Giuseppe Garofalo – di questa camera penale per gli opportuni interventi sull’avvenimento. Condivido il contenuto e le valutazioni giuridiche della denunzia sporta dall’unione delle camere penali. Non condivido la presentazione della denunzia . Le camere penali non hanno il carico di pubblici censori ne di quello di gendarmi delle istituzioni, ne possono sostituirsi alla questura .non starò qui a ricordare la funzione dell’avvocatura e per essa delle camere penali che nello specifico settore lo rappresentano. Se le camere penali scendono sul sentiero delle denunzia delle storture prevaricazioni e ingiustizie che avvengono quotidianamente ai danni dei singoli e della collettività ad opera dei privati , e a volte delle stesse istituzioni , rischiano di trasformare i difensori in denunzianti, invertendone la secolare storia. NE vale invocare che la denunzia è fatta a difesa delle istituzioni . Le istituzioni hanno organi di difesa e strumenti di autodifesa . Se una condanna doveva esserci e doveva esserci nei confronti di Di Pietro , a pronunciarla doveva essere l’unione delle camere con un suo documento e non delegarla . Di Pietro ha accettato la sfida e ha dichiarato che vincerà la causa . Nei tribunali può succedere di tutto anche questo . Preferisco non pensare alle conseguenze . Ho segnalato il caso perchè la camera penale di Santa Maria CV si dissoci dalla iniziativa o su di essa avanzi riserve . Tanto può farlo il direttivo con una missiva lasciandone traccia negli atti o convocando un’assemblea per averne indicazioni e mandato . Mi auguro che la presente non sia sepolta nel silenzio. Se questo dovesse avvenire mi sentirei in diritto di interromperlo”.