Domani mattina presso il Tribunale di S. Maria C. V. si terrà l'assemblea degli iscritti alla Camera Penale di S. Maria C. V. con astensione dei penalisti dell'intero Foro dalle udienze innanzi agli uffici giudiziari dell'intero circondario della provincia di Caserta.Di particolare interesse si presenta l'incontro atteso che si celebrerà un dibattito sui temi caldi della Giustizia all'esito del quale si adotterà un documento sulle riforme del processo penale che sono al vaglio del Parlamento in questi giorni (vedi soprattutto DDL 733 sulla sicurezza pubblica).Altro tema scottante è il Disegno di legge sulle intercettazioni (n. 1415) emendato dalla Camera e in sede referente al senato.Secondo l'Avv. Raffaele Costanzo, vice Presidente della Camera Penale di S. Maria C. V. "Il testo di legge sulle intercettazioni mi sembra palesemente illiberale e sacrifica sull'altare di un non meglio precisato diritto alla privacy (appannaggio di pochi privilegiati) il diritto costituzionale di cronaca.Secondo il testo licenziato alla Camera, in particolare secondo l'art. 2, comma 2, «È vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto, di atti di indagine preliminare, nonché di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare» Stando a questa disposizione nulla si sarebbe saputo fino a ieri di molti procedimenti che hanno avuto un'eco nazionale (vedi Parmalat, Calciopoli ed altri). Mi sembra giusto limitare l'eccessivo uso mediatico delle intercettazioni e degli atti di indagine secretati (quando sussiste il segreto investigativo) per dare enfasi alle operazioni giudiziarie e quale grimaldello nei confronti di indagati che purtroppo spesso sono condannati dall'opinione pubblica prima di essere processati.Il problema è che oggi la pena irrogata all'esito del processo non ha più alcuna funzione di deterrenza sociale per scongiurare la commissione dei reati. Tuttavia mi sembra che è in atto da parte del legislatore attuale (riprendendo spunti del Disegno Mastella) un marcato tentativo di mettere il bavaglio alla stampa. Tutto ciò si traduce in un arretramento dalla cultura liberale verso periodi di oscurantismo autoritario.Per esempio che senso ha introdurre pene detentive severe nei confronti dell'editore quando già esiste la responsabilità oggettiva del direttore responsabile? Auspico sul punto una riflessione e una reazione di tutte le Camere Penali e della Giunta Nazionale dell'UnionCamere per scongiurare che gran parte del DDL 1415 venga approvato".
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giovedì 19 febbraio 2009
Camera penale , domani assemblea degli avvocati.
Domani mattina presso il Tribunale di S. Maria C. V. si terrà l'assemblea degli iscritti alla Camera Penale di S. Maria C. V. con astensione dei penalisti dell'intero Foro dalle udienze innanzi agli uffici giudiziari dell'intero circondario della provincia di Caserta.Di particolare interesse si presenta l'incontro atteso che si celebrerà un dibattito sui temi caldi della Giustizia all'esito del quale si adotterà un documento sulle riforme del processo penale che sono al vaglio del Parlamento in questi giorni (vedi soprattutto DDL 733 sulla sicurezza pubblica).Altro tema scottante è il Disegno di legge sulle intercettazioni (n. 1415) emendato dalla Camera e in sede referente al senato.Secondo l'Avv. Raffaele Costanzo, vice Presidente della Camera Penale di S. Maria C. V. "Il testo di legge sulle intercettazioni mi sembra palesemente illiberale e sacrifica sull'altare di un non meglio precisato diritto alla privacy (appannaggio di pochi privilegiati) il diritto costituzionale di cronaca.Secondo il testo licenziato alla Camera, in particolare secondo l'art. 2, comma 2, «È vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto, di atti di indagine preliminare, nonché di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare» Stando a questa disposizione nulla si sarebbe saputo fino a ieri di molti procedimenti che hanno avuto un'eco nazionale (vedi Parmalat, Calciopoli ed altri). Mi sembra giusto limitare l'eccessivo uso mediatico delle intercettazioni e degli atti di indagine secretati (quando sussiste il segreto investigativo) per dare enfasi alle operazioni giudiziarie e quale grimaldello nei confronti di indagati che purtroppo spesso sono condannati dall'opinione pubblica prima di essere processati.Il problema è che oggi la pena irrogata all'esito del processo non ha più alcuna funzione di deterrenza sociale per scongiurare la commissione dei reati. Tuttavia mi sembra che è in atto da parte del legislatore attuale (riprendendo spunti del Disegno Mastella) un marcato tentativo di mettere il bavaglio alla stampa. Tutto ciò si traduce in un arretramento dalla cultura liberale verso periodi di oscurantismo autoritario.Per esempio che senso ha introdurre pene detentive severe nei confronti dell'editore quando già esiste la responsabilità oggettiva del direttore responsabile? Auspico sul punto una riflessione e una reazione di tutte le Camere Penali e della Giunta Nazionale dell'UnionCamere per scongiurare che gran parte del DDL 1415 venga approvato".