(ANSA) - A fronte di un prestito di 100 mila euro, come acconto sull'acquisto della sede dell'agenzia turistica Battaglia, al corso Trieste di Caserta (mai perfezionato a causa del pignoramento dell'immobile da parte delle banche) pretendevano dai proprietari la restituzione dell'anticipazione, aumentata del 300 per cento. Con l'accusa di usura ed estorsione ai danni dell' imprenditore, Roberto Battaglia e della madre, Rita Fraia, tre persone, Tommaso Grandinetti, di 43 anni, perito assicurativo, nativo di Angri (Salerno) ma residente a Caserta , Michele Altarelli, di 59 anni, ex infermiere dell'ospedale di S.Maria Capua Vetere, e Nicola Iodice, di 52 anni, infermiere nell' ospedale di S.Maria Capua Vetere, tutti con precedenti, sono stati arrestati dai carabinieri di Caserta, in esecuzione di un provvedimento della Procura della Repubblica di S.Maria Capua Vetere. I provvedimenti restrittivi nei confronti dei tre sono stati emessi, a conclusione di indagini dei carabinieri di Caserta, coordinate dal pm Antonio Ricci, dal gip del Tribunale di S.Maria Capua Vetere. Si trovava in gravi difficoltà economiche. Non riusciva a ottenere finanziamenti dagli istituti di credito, necessari per proseguire l'attività nel settore zootecnico, nonostante avesse denunciato i suoi usurai. Roberto Battaglia, l'imprenditore vittima di tre estorsori che gli avevano chiesto un tasso del 300 per cento per un prestito di 100 mila euro, si era rivolto anche al ministro dell'Interno, Maroni, in occasione della recente visita del responsabile del Viminale alla Prefettura di Caserta. Una richiesta di aiuto che aveva fatto seguito a una serie di denunce ad organi di stampa e al prefetto di Caserta. I tre estorsori non avevano esitato ad approfittare dello stato di bisogno della famiglia Battaglia che aveva intanto chiuso la propria attività turistica. Nei confronti dell'uomo e di sua madre, Rita Fraia, erano state esercitate pressioni continue. Minacce erano arrivate anche da parte di elementi legati alla criminalità organizzata per la restituzione dei prestiti. Due di coloro che avrebbero minacciato la famiglia Battaglia, e cioé Luigi Schiavone e Giuseppe D'Anna, sono stati arrestati dai carabinieri nell'agosto scorso mentre tentavano di estorcere denaro all'imprenditore nell'azienda zootecnica di Caiazzo, avviata da anni.
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