Non è una presa di posizione , ma certamante la camorra o in gergo italiano la criminalità organizzata non minaccia uccide. Ma posso pensare che oggi è una moda sparare a zero sui camorristi detenuti e latitanti perchè si ha più visibilità. La collega minacciata alla quale qualcuno ha creduto, certamente ha dalla sua parte un giorno da leoni, ma altri 364 da pecore. Oggi la collega si sente attratta dal punto di vista mediatico perchè è una delle giornaliste che è finita nell'occhio del ciclone scrivendo di camorra. Spassionatamente mi sono occupato di camorra seguendo i processi eblematici della criminalità organizzata. La conferma è nei registri che sono custoditi nell'aula bunker del tribunale e nel commissariato di polizia di Santa Maria Capua Vetere dove gli agenti della ps annotavano il mio nome quando sefuivo i processi per il Corriere di caserta e sucecssivamante per la gazzetta di caserta. Non ho mai ricevuto minacce forse perchè ciò che scrivevo e annotavo era verità . Non ho avuto paura nenache degli inviti di Qualcuno a scrivere in naiera decente . Lo facevo !!. Ma mi rincresce vedere che una collega pur per farsi spazio nella giungla mediateca per ottenere qualcosa deve utilizzare stratagemmi del genere. Accetto critiche soltato da qualcuno che sa la storia della criminalità organizzata.