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lunedì 3 novembre 2008

Condannato ad undici anni di reclusione ritorna casa oggi.

Castelvolturno . Condannato ad undici anni di reclusione dopo due anni di detenzione carceraria viene scarcerato agli arresti domiciliari dopo aver anche risarcito il diretto interessato . La vicenda giudiziaria di Felice Russo di Giugliano in Campania non passerà senz’altro inosservata. L’uomo di 32 anni si rese protagonista un episodio di cronaca che nel 2006 fece il giro di tutta la Campania. Il 4 giugno 2006 infatti tentò di uccidere Sassi Habib nei presi di un albergo che aveva sede sul litorale domizio . Russo Felice fu condanti ad undici anni di reclusione dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 20 marzo del 2008 dal collegio presieduto da Raffaello Magi e giudice a latere Valeria Bove e Stefano Riccio . Stava scontando la pena sanzionata in primo grado presso il carcere di santa Maria Capua Vetere da dove era detenuto fin dal 4 giugno 2006,giorno in cui si consumò l’episodio dopo che il pubblico ministero della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Paola Borrelli ne aveva chiesto l’arresto. Le sue accuse erano state molto severe tanto è che oltre al tentato omicidio nei confronti dell’extracomunitario si erano sommati i reati di detenzione di armi , ma aveva tentato di provocare lesini investendoli anche a due agenti della polizia che erano intervenuti sul posto dopo la sparatoria. Il Russo infatti sfidò gli agenti anche con una dichiarazione “ Non finisce qui , perché non sapete chi sono io , appena uscite qui fuori vi ammazzo , perché non ho paura della galera “. Ma al Russo gli era contestato anche il reato di violenza nei confronti di una donna Isabella Covellone intimandole di salire nell’autovettura su cui viaggiava insieme ad un'altra persona non identificata. Dopo due anni di carcerazione, il tribunale ha accolto le tesi della difesa rappresentata da Camillo Irace e Alessandro Caputo , motivando la scarcerazione agli arresti domiciliari perché è stato offerto alla parte offesa un risarcimento danni di 5000 euro come indennizzo e ed anche perché in seguito al risarcimento ha accolto le tesi della difesa in merito ad una richiesta di carcerazione meno affittiva come gli arresti domiciliari, per giunta concessi.