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lunedì 20 ottobre 2008

5 maggio 2002 Gladiator- Provasto, graziati due tifosi

Di Prospero Cecere

Santa Maria Capua Vetere. Tifosi al campo una assoluzione , ma c’è anche una lieve condanna con pena sospesa . Maresciallo , questa è per te !!!. Questa frase Giuseppe Marcone di Santa Maria Capua Vetere tifoso del Gladiator non l’ha mai detta e non ha neanche lanciato una sedia all’indirizzo del sottoufficiale . La prova di ciò è stata proiettata in aula davanti al giudice monocratico Dottoressa Carla Montanaro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere attraverso una cassetta video che ha definitivamente assolto il giovane assistito dall’avvocato Nicola Leone che si era recato allo stadio per l’ultimo incontro del campionato di serie C2 Gladiator- Vasto il 5 maggio del 2002 . Giuseppe Marcone fu accusato di violenza nei confronti del sottoufficiale dei carabinieri e dell’appuntato che erano in servizio nel campo di gioco ove si svolgeva la partita di calcio fra le squadre del Gladiator e della Pro-Vasto, perché in un momento tumultuoso mentre i tifosi lanciavano oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine ,il Marcone avrebbe lanciato una sedia in legno che secondo le accuse colpiva questi ultimi cagionando agli stessi lesioni giudicate guaribili rispettivamente in giorni 5 per il maresciallo e giorni 7 per l’appuntato dei carabinieri pronunziando al contempo la frase “ Maresciallo questa è per te!!! . In realtà la cassetta che è stata depositata al giudice in udienza non ha provato che il Marcone non era arrampicato ne aveva lanciato la sedia che aveva colpito entrambi i sottoufficiali dell’arma, nonostante le dichiarazioni dell’appuntato che confermava le accuse nel dibattimento mettendo in serio pericolo il giovane che alla fine è stato assolto . Diversamente, un altro giovane che era insieme a Giuseppe Marcone quel giorno, Alfonso Salzillo assistito da Luca Viaggiano, anch’esso tifoso del Gladiator e presente alla partita è stato condannato in maniera molto lieve . Cinque mesi e 10 giorni di reclusione con pena sospesa perché sarebbe stato al centro dei tumulti scoppiati all’interno del terreno di gioco alla fine della partita contro le forze dell’ordine . Addirittura il capo di imputazione parla anche di un incitamento del giovane nei confronti del pubblico affinché lanciassero corpi contundenti verso i militari. Alla fine la condanna di Alfonso Salzillo di Santa Maria Capua Vetere non ha certamente influito poichè il giovane non rischia niente.