“Vogl’ fa’ l’avvocat comm a vuje”. Alfredo Sorbo lo aveva affermato
all’avvocato penalista e professore Camillo Irace , divenuto poi
testimone di nozze della sua favola matrimoniale, quando alla fine degli anni
settanta si laureo’ in giurisprudenza e si presentò allo studio dell’avvocato
Irace . Così inizio’ la sua favola professionale, ma anni fa ne aveva
intrapresa anche un’altra quando era più giovane e come tutti i giovani
sammaritani dell’epoca desideravano sfondare nel loro hobbie.
Nelle sue due
parentesi sportiva divenne anche un
profondo conoscitore del basket seguendo suo figlio nelle società di pallacanestro.
A coronamento della sua vita mancava il tassello più
significativo quello del suo amore verso la persona con cui si voleva dividere
la vita fino all’ultimo respiro.
Alfredo Sorbo si è immerso in quel pensiero dantesco della
trinità , si proprio così quella trinità che è stata tante volte recitata dagli
studenti a scuola sui libri e negli interrogatori degli studenti.