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mercoledì 11 gennaio 2023

CASERTA - OMICIDIO GENNARO LEONE 21 ANNI A GABRIEL IPPOLITI , MA A CASERTA LASCIA L' AMARO IN BOCCA

 

Caserta- Non è tanto la condanna, 21 anni e un mese di reclusione, se pur esemplare, che la corte di assise di Santa Maria Capua Vetere ha inflitto a Gabriel Ippolito per l’omicidio di Gennaro Leone tragicamente venuto a mancare la sera il 28 agosto 2021, ma è omicidio volontario con tutte le attenuati .  

Però  c’è anche un altro tassello che forse nessuno ha considerato la sconfitta di una città, Caserta , che ha conosciuto negli anni e secoli indietro uno splendore sia culturale che storico, ma conserva ancora tutt’oggi con le sue  colline che  fanno da sfondo, quel grande patrimonio, dove anni fa, fu battezzata “ Terra di lavoro”.

Si può racchiudere così il sunto di un episodio, che fra giovani non doveva accadere, il primo avvenuto in città, ma il secondo avvenuto la notte fra il 2 e 3 giugno del 2015 all’Old River dove morì dopo un alterco un altro giovane di 24 anni avvenuto durante un rave party. 

L’episodio accaduto nella movida casertana non doveva accadere perché, da molto tempo la città non è più dei casertani veraci come Piazza Correra, teatro del fattaccio. Basti pensare che in quel fazzoletto di Via Giambattista Vico dove sfocia la piazzetta Correra sono nati e vissuti artisti sia musicali che culturali e politici .

Non a  caso, e vorrei iniziare proprio da un artista musicale. Già perché in quel luogo è vissuto un artista musicale europeo, il chitarrista Fausto Mesolella, come un artista pittore Antonio De Core con la sua famiglia paterna , come un politico quale appunto il compianto onorevole Nicolo’ Antonio Cuscuna’ di Alleanza Nazionale .

Piazza Correra, un largo che si incrociava con via Giovanbattista Vico, tempi addietro era soprannominato il cuore di Caserta. Addirittura a coronamento di questo luogo vi erano anche due sedi di opposte fazioni politiche, una del partito comunista italiano ed un’altra del Movimento Sociale Italiano, segno questo di una presenza dove ognuno aveva il suo spazio in una città che anni addietro aveva conosciuto la sua forte espansione in tutti i suoi rami.

Oggi invece nel terzo millennio, se non fosse per quello che ci hanno lasciato chi desiderava di far proliferare la culturale cittadina, ci troviamo difronte a dei cambiamenti non consoni che hanno generato il più totale sconquassamento di una città in preda a persone senza scrupolo che hanno fatto cadere quella cultura drammaturgica casertana .

Ci saranno senz’altro persone che non saranno d’accordo con me, ma io Caserta lo vissuta come ho vissuto Santa Maria Capua Vetere ed altre citta’ della provincia .

Siamo d’accordo che la corte di assise ha riconosciuto la parte civile del Comune di Caserta liquidandole anche una provvisionale, ma la città , proprio per questa sentenza ha bisogno di rimboccarsi le maniche, di cercare di far capire a chi la frequenta e ci vive,  che non è una città in preda ad un non controllo. Questo deve avvenire con tutte le forze dell’istituzioni soprattutto sociali , ma anche  da chi ha sempre vissuto come cittadino ed anche gli operatori del terziario che dovrebbero salvaguardare chi frequenta i loro posti. Ci vuole un po di ordine , ma questa parola fa paura, perché significa stoppare quella criminalità spicciola, ma soprattutto organizzata che ha preso il sopravvento in alcune zone a discapito di cittadini che vorrebbero vivere la propria città.

Le provvisionali come costituzione di parte civile a favore dei genitori e della famiglia quantificata in 340 mila euro non possono cancellare quel dolore non di una, ma anche dell’altra che passivamente è parte in causa.

Un plauso va comunque agli avvocati  difensori quali appunto Angelo Raucci e Michela Ponticelli che durante le loro arringhe hanno cercato di far capire il contesto in cui si è svolto l’accaduto.

Ma certamente non da meno sono stati gli avvocati Alberto Tartaglione ed Alfredo Plini di parte civile della famiglia, ma anche Carolina Mannato per il comune di Caserta, Celeste Ciliberti e Gianmario Siani per la fondazione Polis    

Perdonatemi se mi sono dilungato ma credo che bisogna fare un esame di coscienza dopo questa sentenza.