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mercoledì 18 gennaio 2023

PREMIO BUONE NOTIZIE IL 28 GENNAIO CON SUA ECCELLENZA PIETRO LAGNESE E LA CONVIVIALE CON L'AGAPE FRATERNA E IL PREMIO AI SENATORI DEI GIORNALISTI

 




Sabato 28 gennaio 2023 verrà celebrata la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Come è ormai consolidata tradizione Assostampa Caserta, Ucsi e Ufficio Comunicazioni sociali della Curia di Caserta promuovono l’abituale incontro con il Vescovo della Diocesi mons. Pietro Lagnese.

Questo il programma: alle ore 12.00 nella Cattedrale di Caserta in piazza Duomo, il Vescovo celebrerà la S. Messa riservata ai giornalisti.; a conclusione del sacro rito verranno consegnati i riconoscimenti ai Senatori della Stampa Casertana. Seguirà alle ore 13.30 l’agape fraterna nel Refettorjo del Seminario Vescovile a significare la ripresa di una tradizione conviviale interrotta nel 2020 per le limitazioni imposte dal Covid. Quindi alle 16 i partecipanti si sposteranno nella adiacente sala della Biblioteca per la conclusione della giornata con la consegna dei Premi Buone Notizie-Civitas Casertana 2023, giunti alla quattordicesima edizione. Il premio come è noto, intende segnalare all’opinione pubblica giornalisti e comunicatori che, nella loro carriera e nell’impegno quotidiano, fanno prevalere con intelligenza e professionalità la Notizia nella sua oggettività, completezza e correttezza, e, soprattutto, sanno informare e promuovere le tante “buone” notizie della vita quotidiana.

La partecipazione al Premio varrà per i giornalisti come  credito formativo professionale riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.  

Per comprensibili ragioni logistiche prego confermare all’Assostampa Caserta  Michele De Simone  - Maurizio Giordano , oppure a Luigi Ferraiuolo dell’Ucsi Caserta  la partecipazione alla S. Messa in Cattedrale entro il 25 gennaio p.v.

mercoledì 11 gennaio 2023

CASERTA - OMICIDIO GENNARO LEONE 21 ANNI A GABRIEL IPPOLITI , MA A CASERTA LASCIA L' AMARO IN BOCCA

 

Caserta- Non è tanto la condanna, 21 anni e un mese di reclusione, se pur esemplare, che la corte di assise di Santa Maria Capua Vetere ha inflitto a Gabriel Ippolito per l’omicidio di Gennaro Leone tragicamente venuto a mancare la sera il 28 agosto 2021, ma è omicidio volontario con tutte le attenuati .  

Però  c’è anche un altro tassello che forse nessuno ha considerato la sconfitta di una città, Caserta , che ha conosciuto negli anni e secoli indietro uno splendore sia culturale che storico, ma conserva ancora tutt’oggi con le sue  colline che  fanno da sfondo, quel grande patrimonio, dove anni fa, fu battezzata “ Terra di lavoro”.

Si può racchiudere così il sunto di un episodio, che fra giovani non doveva accadere, il primo avvenuto in città, ma il secondo avvenuto la notte fra il 2 e 3 giugno del 2015 all’Old River dove morì dopo un alterco un altro giovane di 24 anni avvenuto durante un rave party. 

L’episodio accaduto nella movida casertana non doveva accadere perché, da molto tempo la città non è più dei casertani veraci come Piazza Correra, teatro del fattaccio. Basti pensare che in quel fazzoletto di Via Giambattista Vico dove sfocia la piazzetta Correra sono nati e vissuti artisti sia musicali che culturali e politici .

Non a  caso, e vorrei iniziare proprio da un artista musicale. Già perché in quel luogo è vissuto un artista musicale europeo, il chitarrista Fausto Mesolella, come un artista pittore Antonio De Core con la sua famiglia paterna , come un politico quale appunto il compianto onorevole Nicolo’ Antonio Cuscuna’ di Alleanza Nazionale .

Piazza Correra, un largo che si incrociava con via Giovanbattista Vico, tempi addietro era soprannominato il cuore di Caserta. Addirittura a coronamento di questo luogo vi erano anche due sedi di opposte fazioni politiche, una del partito comunista italiano ed un’altra del Movimento Sociale Italiano, segno questo di una presenza dove ognuno aveva il suo spazio in una città che anni addietro aveva conosciuto la sua forte espansione in tutti i suoi rami.

Oggi invece nel terzo millennio, se non fosse per quello che ci hanno lasciato chi desiderava di far proliferare la culturale cittadina, ci troviamo difronte a dei cambiamenti non consoni che hanno generato il più totale sconquassamento di una città in preda a persone senza scrupolo che hanno fatto cadere quella cultura drammaturgica casertana .

Ci saranno senz’altro persone che non saranno d’accordo con me, ma io Caserta lo vissuta come ho vissuto Santa Maria Capua Vetere ed altre citta’ della provincia .

Siamo d’accordo che la corte di assise ha riconosciuto la parte civile del Comune di Caserta liquidandole anche una provvisionale, ma la città , proprio per questa sentenza ha bisogno di rimboccarsi le maniche, di cercare di far capire a chi la frequenta e ci vive,  che non è una città in preda ad un non controllo. Questo deve avvenire con tutte le forze dell’istituzioni soprattutto sociali , ma anche  da chi ha sempre vissuto come cittadino ed anche gli operatori del terziario che dovrebbero salvaguardare chi frequenta i loro posti. Ci vuole un po di ordine , ma questa parola fa paura, perché significa stoppare quella criminalità spicciola, ma soprattutto organizzata che ha preso il sopravvento in alcune zone a discapito di cittadini che vorrebbero vivere la propria città.

Le provvisionali come costituzione di parte civile a favore dei genitori e della famiglia quantificata in 340 mila euro non possono cancellare quel dolore non di una, ma anche dell’altra che passivamente è parte in causa.

Un plauso va comunque agli avvocati  difensori quali appunto Angelo Raucci e Michela Ponticelli che durante le loro arringhe hanno cercato di far capire il contesto in cui si è svolto l’accaduto.

Ma certamente non da meno sono stati gli avvocati Alberto Tartaglione ed Alfredo Plini di parte civile della famiglia, ma anche Carolina Mannato per il comune di Caserta, Celeste Ciliberti e Gianmario Siani per la fondazione Polis    

Perdonatemi se mi sono dilungato ma credo che bisogna fare un esame di coscienza dopo questa sentenza.                

martedì 10 gennaio 2023

CASERTA OMICIDIO LEONE CHIESTI 23 ANNI DI RECLUSIONE ALL'OMICIDA MA OGGI C'E' LA SENTENZA

 


Caserta . Gabriel Ippolito e’ colpevole secondo l’accusa e oggi  la corte di assise si pronuncerà’ con la  sentenza. Sono stati chiesti 23 anni di reclusione riconoscendo l’omicidio preterintenzionale per futili motivi. E’ stata il pubblico ministero della procura di santa Maria Capua Vetere Dottoressa Esposito a chiederli  alla corte di assise di Santa Maria Capua  Vetere per l’omicidio Gennaro Leone  avvenuto la sera del 28 agosto 2021 in via Giambattista Vico.

Il fattaccio balzo’ alle cronache perche’ accaduto in una calda serata di fine agosto dove migliaia di giovani si riunivano.

Il pm Esposito ha inoltre escluso le responsabilità mediche dell’ospedale Sant’anna e san Sebastiano di Caserta , perchè giunto agonizzante.  Il giovane Gennaro Leone dopo una discussione animata con il fratello dell’omicida,  si e’ spostata al centro di piazza Correra a due passi da dove era avvenuto l’alterco, poi sfociata in un tentato omicidio essendo l’Ippolito armato di coltello. Ha colpito all’arteria femorale destra Gabriel Ippolito il giovane Gennaro  Leone che in quel momento non pensava di essere stato colpito a morte . In un video addirittura si vede anche il Leone  zoppicare.ma dopo pochi minuti accasciato a terra ancora vivo, ma stordito. Sul posto accorsero anche le forze dell’ordine sia polizia che carabinieri e dopo un po di tempo anche l’autoambulanza del 118 che lo trasportò d’urgenza all’ospedale dove giunse in codice rosso che  dopo pochi istanti il giovane mori’.

Gabriel Ippolito nella sua deposizione addirittura cerco’ di dichiarare una versione dei fatti ma si contraddi’ perche’ poi fu appurato che custodiva nel suo marsupio un coltello.

Ieri dopo la requisitoria del Pubblico Ministero dottoressa Esposito, hanno discusso anche le parti civili fra i quali l’avvocato  Alfredo Plini, Alberto Tartaglione e Carolina Mannato per il comune di Caserta e un altro professionista per una associazione .  

La sentenza e’ attesa per oggi dopo le discussioni degli avvocati difensori Angelo Raucci e Michela Ponticelli. Dopo di loro la corte di assise di Santa Maria  Capua Vetere si chiudera’ in camera di consiglio e nel pomeriggio inoltrato ci sara’ il verdetto.

venerdì 6 gennaio 2023

Vitulazio –I NUOVI PROGETTI TRANS POLITICI AMMINISTRATIVI PASSANO PER L’AGRO CALENO DOVE SI AFFILANO “LE ARMI POLITICHE” IN VISTA DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE.


Si sa,  per il comune di Vitulazio,  le elezioni amministrative comunali di giugno 2023, potrebbero essere un buon trampolino di lancio per avere quella credibilità amministrativo regionale .

Ma si sa,che  attraverso alcuni  cittadini residenti i progetti politici potrebbero in ogni caso  far venir fuori quel gruppo “trans amministrativo  politico” che costituirebbe un valido apporto  per il nuovo sindaco eletto, sempre che ci fosse un riconoscimento territoriale, essendo per la sua geografisicita' un comune che si affaccia anche ad una arteria importante come la via Appia.   


Il progetto politico di Antonio Scialdone, capo dell'opposizione, futuro candidato sindaco per il prossimo appuntamento elettorale, dai rumors di paese, e' destinato ad andare ben oltre i confini municipali ed e' finalizzato alla conquista di un seggio a palazzo Santa Lucia. Nei salotti politici provinciali, infatti,  si vocifera che dopo le elezioni comunali, in caso di vittoria, Scialdone punterebbe alle successive elezioni regionali, con un forte e determinante sostegno dell'on Mastella, che riconosce nell'ex direttore del consorzio il suo riferimento in provincia di Caserta. Infatti l'apporto dello Scialdone e' stato determinante per l'elezione dell'on.le Maria Luigia Iodice, in danno del candidato locale, Agostino  Stellato, collocatosi a poca distanza del medico marcianisano, grazie al sostegno del politico vitulatino, non solo a livello locale, ma anche in altri comuni del casertano.

Scialdone, infatti, avrebbe deciso di far correre per le regionali la dr.ssa Michela Pontillo, sua moglie, figlia del defunto Raffaele Pontillo da Capodrise, che alle elezioni del 2010, era candidata nella lista di Caldoro Presidente, riuscendo a racimolare 7000 preferenze personali.

In tal modo, in caso di riuscita del progetto ideato da Scialdone, Vitulazio sarebbe ben rappresentata anche a livello regionale, con ricadute positive  sull'azione politica comunale.

Solo cosi, secondo Scialdone,  il piccolo comune dell'agro caleno ritornerebbe protagonista della scena politica provinciale, come lo e' stato negli anni 70 e 80 con la presenza autorevole di Lagnese.

L'altra offerta politica, invece, quella capitanata da Russo, sindaco uscente, non pare abbia una prospettiva politica di livello regionale, restando ancillare al consigliere regionale Zannini, proteso solo a curare gli interessi dell'agro domitio. In  caso di alleanza con gli altri gruppi di opposizione potrebbe contare sul presidente del consiglio regionale, on.le Gennaro Oliviero, preso attualmente da altre ambizioni politiche, quelle di espugnare il pd e, quindi, assicurarsi la vecchiaia in parlamento.

Solo un rappresentante locale, come la Pontillo, che gia' ha dimostrato in passato di avere un consenso consolidato,  puo' dare slancio vitale ad un territorio che non e' riuscito a diventare protagonista di scelte politiche funzionali alle esigenze locali, restando fuori dalle stanze del potere.

L'amministrazione targata Russo, secondo la narrazione di Scialdone, ha un orizzonte politico di corto respiro e una visione provinciale, per non avere saputo, l'attuale amministrazione,  intrecciare rapporti politici finalizzati a mettere le basi per progetti funzionali alle esigenze locali, affidandosi a politici interessati a portare risorse su altri territori, politici non radicati sul territorio ( Olivierio e Zannini), interessati solo a mettere la bandierina per dimostrare il loro radicamento a De Luca.

Quello di Scialdone rappresenterebbe, invece, un processo politico finalizzato a creare una filiera istituzionale direttamente connessa con la cabina di regia della Regione, senza intermediari interessati solo a consolidare le loro posizioni politiche, autoreferenziali, espressione di altri territori, distanti dall'agro caleno.

Il progetto pare abbia avuto anche la benedizione del Sindaco di Benevento, rimasto deluso dello scarso contributo elettorale offerto dalla consigliera regionale, Maria Luigia iodice, e dall'ex consigliere regionale Luigi Bosco i quali avrebbero preso le distanze da Mastella, per approdare ad altri lidi. Un momento propizio per Antonio  Scialdone che, in tal modo, resta l'unico rappresentante affidabile del politico di Ceppaloni, disposto ad investire tutta la sua considerevole forza politica ed elettorale su di lui che ha dimostrato, attraverso il suo contributo elettorale alle scosse politiche, di avere effettivamente sposato l'idea politica e il progetto mastelliano, sostenendo la candidatura al senato del farmacista dr. Michele Di Stasio il quale, grazie all'impegno dello Scialdone ha conseguito ottimi risultati, mentre Bosco e Iodice si erano completamente defilati, protesi gia' in altre direzioni.

lunedì 2 gennaio 2023

C'ERA UNA VOLTA IL SUPERBONUS ..... ADESSO FANNO FINTA DI NON CONOSCERLO !!! ECCO I PUNTI FERMI PER I QUALI LA NOMECLATURA DEI 5 STELLE ( CHE NON C'E' PIU) VOLEVA IMBAVAGLIARE L'ITALIA !!

 

Una vera e propria debacle di insuccesso, questo progetto politico che doveva rilanciare l’economia invece l’ha spezzata a favore di frodisti e truffatori i quali, con la complicità di vecchi ed importanti rappresentanti dei 5 stelle, che guarda caso in parlamento e al senato non sono più presenti, volevano distruggere l’Italia. Adesso ce ne solo soltanto 2 che potrebbero eseguire una opposizione credibile, degli altri se ne potrebbe fare anche a meno.

Già perché tutti provvedimenti adottati dai 5 stelle, quelli di una volta, sono stati silurati.

Così come l’ex presidente Giuseppe Conte all’indomani del decreto legge anticovid della fine di  gennaio 2020, per 22 giorni nessuno lo rese credibile e nessuno lo  incardinò nel territorio italiano con la complicità del pd .

Un altro provvedimento, quello del superbonus si è arenato completamente. Non convinceva nessuno, neanche Mario Draghi che lo inizio’ a bloccare per poi la Meloni farlo decadere parzialmente, non dandoci più grossa credibilità politica, imprenditoriale, professionale e  sociale .

Ebbene, proprio alla luce di importanti provvedimenti legislativi avvenuti tra la fine del 2021 e per tutto il 2022 i termini dei nuovi contratti per il Superbonus 110 che si andavano a stilare alla fine del 2022 e il prossimo 2023, e più precisamente quelli che avevano messo in stand-by il progetto in seguito  agli episodi di frodi e truffa, hanno cambiato alcune diciture negli stessi,  come ad esempio, affermando che i termini dovevano ritenersi stimati e indicativi proprio in merito ai rilevamenti profili di incertezza connessi  tra l'altro , alla nota pandemia da COVID-19, alla crescita della domanda dei materiali edili conseguente all'entrata in vigore del D.L. 34/2020 (c.d. SUPERBONUS 110%), al susseguirsi di innumerevoli interventi normativi di modifica della disciplina in tema di SUPERBONUS 110%, ed alla crisi geopolitica determinata dal conflitto tra la Russia e la Ucraina e, in generale, all'incertezza dell'andamento del mercato delle materie prime e dei relativi costi e tempistiche di approvvigionamento.

Ma soprattutto al blocco dei crediti da parte delle banche le quali non hanno avuto il sostentamento del governo italiano che non riconosceva più i crediti richiesti perché ha veicolato gli aiuti alla popolazione per soddisfare le esigenze di consumo per energia elettrica e gas .

 Le aziende , alla luce di quanto previsto hanno consapevolmente dichiarato ai condomini che hanno attuato questo progetto , che l'eventuale prolungarsi della durata dei lavori rispetto ai termini stimati  potevano  influire negativamente sulla spettanza e sulla misura dell'eventuale agevolazione fiscale SUPERBONUS, così come modificata dalla Legge di Bilancio 2022 L. 234/2021, la quale prevede differenti percentuali di riconoscimento del credito di imposta a seconda del momento del sostenimento della spesa, pari al 110% per le spese sostenute entro il 31/12/2023, al 70% per quelle sostenute entro il 31/12/2024 ed il 65% per quelle sostenute entro il 31/12/2025.

Ciò significa che i condomini , in merito a queste nuovi provvedimenti , se desideravano attuare il superbonus non del 110 ma del 90 , dovevano sborsare per ogni singolo appartamento dai 20 mila ai 40 mila euro sulla base del computo metrico e del nuovo  contratto d’appalto.

Le stesse imprese nei loro nuovi contratti alla luce delle nuove disposizioni,  pertanto, hanno chiesto di esonerare addirittura  il General Contractor da qualsiasi obbligo o responsabilità al riguardo, rinunciando sin d'ora a qualsiasi pretesa o contestazione nei confronti del General Contractor in conseguenza in relazione al fatto dell'eventuale prolungamento della durata dei lavori.

Quindi   la responsabilità cadeva sui condomini, che addirittura in seguito ad alcuni provvedimenti di carattere legislativo e procedurale, erano gli unici responsabili difronte agli organi di controllo preposti con un intervento di sequestro degli appartamenti che avevano accettato il superbonus, riconoscendo da parte del governo ai proprietari di piccole unità,  il dolo e la colpa grave.

Nessuna polizza era prevista ai condomini in caso di una non corretta esecuzione del contratto e dei lavori . – Ciò significa che i condomini erano gli unici responsabili poiché consapevoli del malefatto.    

Infine  proprio in relazioni ai lavori, le aziende hanno dichiarato che non  si potrà dare inizio ai lavori fino a quando non saranno intervenute tutte le autorizzazioni di legge per l'avvio dei lavori.

E’ il proprio il caso di dirlo siamo stati salvati dal nuovo governo ma soprattutto  da personaggi senza scrupolo che volevano imbavagliare il popolo italiano facendolo sentire succube più di quello che è .  

Buongiorno e buon anno