Mercoledì 22 agosto il gran finale di Rumori Mediterranei,
38ma Edizione di Roccella Jazz Festival. L'ultima serata al Teatro
al Castello di Roccella Jonica esalta al massimo il tema Italians di
questa edizione, l'italianità come contributo tricolore alla storia del jazz, e
lo fa con due proposte diversissime ma che hanno un forte radicamento nostrano.
Ad aprire saranno Nicky Nicolai
con Stefano Di Battista & Jazz Quartet, una delle grandi coppie di
artisti del jazz italiano, che a Roccella porterà una produzione
originale, pensata per il festival. Riescono a condividere con successo la
vita e il palcoscenico. Un connubio iniziato da anni che è cresciuto nel tempo
anche attraverso progetti condivisi di grande spessore artistico. Di
Battista è uno dei più grandi sassofonisti a livello mondiale (ma
anche direttore artistico e raffinato arrangiatore di brani), mentre Nicky,
con la sua voce superlativa, continua a confermarsi una grande lady del jazz
italiano. A Roccella presenteranno una produzione originale intitolata
Night & Day, con una scaletta che includerà alcuni brani cantati
da celebri crooner italo-americani. Di consolidata esperienza i
musicisti che li affiancheranno: Andrea Rea al
pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso, Roberto
Pistolesi alla batteria e Aldo Bassi alla
tromba.
In chiusura - ma in prima nazionale -
la Tunga Tunga's Band dell’esplosivo percussionista
argentino Minino Garay, che fu ospite di Rumori Mediterranei nel
2009 con grande successo. Il concerto sarà incentrato sulla riproposizione
di “El quarteto”, una formazione per musica da ballo nata dal connubio
tra la nostra tarantella e il Pasodoble di origine spagnola. Il quartetto
fu formato a Cordoba (città natale di Garay) nel 1943 da un
immigrato del sud d’Italia, il contrabbassista Augusto Fernando Marzano.
Ma l’ispiratrice fu la figlia diciassettenne Leonor, che creò anche
l’essenza del ritmo, così la formazione fu chiamata “Quarteto
Caracteristico Leo” e Leonor si guadagnò una grande notorietà
inventando uno stile pianistico caratterizzato dall’uso
percussivo della mano sinistra che ripeteva le note del contrabbasso del padre.
La tarantella e il Pasodoble assunsero così la forma del Tunga Tunga,
una musica ballabile che diventò popolare tra i nostri emigrati in
Argentina. Nel periodo della dittatura fu ostracizzata dal regime e cadde
in disuso per molto tempo. E’ tornata in voga a Cordoba negli anni '80 e a
Roccella Garay riproporrà una sua versione in chiave jazzistica, con una dedica
al popolarissimo calciatore Paulo Dybala, che è originario della
provincia di Cordoba, come lo stesso musicista e Che Guevara. Per mantenersi
fedele al Tunga Tunga originario, Minino adotterà gli stessi
strumenti del “Quarteto Leo”, con i fidi compagni Lalo Zanelli al
piano, Pajaro Canzani alla chitarra e voce, Jonathan
Grande al basso e Christophe Lampidecchia alla
fisarmonica.
Ultimo appuntamento anche per il Roccella
Jazz Campus: alle 16.30 all'Ex Convento dei Minimi conferenza “Nick
La Rocca 101”; incontro con Salvatore Mugno e presentazione del libro “Il
Biografo di Nick La Rocca”; visione del film “Sicily Jazz” di Michele Cinque.