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mercoledì 12 ottobre 2016

SAN FELICE A CANCELLO GATE - NUOVA ORDINANZA PER CLEMENTE DE LUCIA MASSIMO BALSAMO E ANTONIO BASILICATA

Nel corso della mattina odierna, i Carabinieri del Comando Compagnia di Maddaloni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), nell'ambito deirindagine che in data 30.09.2016 ha portato all'arresto di 21 persone, tra cui il sindaco di San Felice a Cancello, amministratori comunali e imprenditori, ha notificato un'altra ordinanza di custodia cautelare, emessa dall'ufficio del g.i.p., a carico di: - De Lucia Clemente, nato a Maddaloni (CE) il 28.09.1978, consigliere comunale con mansioni di responsabile cantiere della raccolta rifiuti; - Balsamo Massimo, nato a Torre del Greco (NA) il 24.02.1971, titolare ditta trasferenza e smaltimento rifiuti; - Basilicata Antonio, nato a San Felice a Cancello (CE) il 15.11.1964, dirigente - responsabile del settore rifiuti del comune; tutti ancora in regime di detenzione carceraria. Nell'ambito dello stesso procedimento penale, grazie ai successivi sviluppi investigativi, sono stati acquisiti ulteriori elementi probatori in ordine alla fattispecie della truffa con la pesa dei rifiuti, contestando anche il delitto di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Nello specifico è stato accertato come gli indagati in questione, mediante condotte emissive e commissive, abbiano consentito l'alterazione del dato relativo al peso dei rifiuti raccolti e trasportati presso la ditta Balsamo di Torre annunziata (NA) nel periodo 2014-2015, attestando, anche sui mandati di pagamento emessi dall'ente locale a favore dell'imprenditore, un quantitativo in eccesso rispetto alla capacità legale del mezzo utilizzato, in alcuni casi addirittura superiore alla capacità potenziale massima. Di importante rilevanza probatoria si sono rilevate le dichiarazioni rese durante gli interrogatori di garanzia e quelle degli autisti degli autocompattatori. È stata inoltre delineata in maniera evidente le responsabilità penale in capo ai due amministratori comunali entrambi a conoscenza del metodo truffaldino che, in funzione dell'incarico ricoperto, avrebbero dovuto effettuare un controllo idoneo a garantire la correttezza amministrativa, dell'efficienza e dei risultati della gestione, così come previsto dal testo unico degli enti locali. Ai destinatari del provvedimento, espletate le formalità di rito, veniva confermata la custodia cautelare in carcere.