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giovedì 10 marzo 2016

CAMORRA A SANTA MARIA CAèUA VETERE . LA DDA DI NAPOLI ENTRA DI DIRITTO FRA LE BEGHE SAMMARITANE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA- ECCO COSA CI DICONO

Nelle prime ore della mattinata odiema, in Santa Maria Capua Vetere (CE), i militari del NOR della Compagnia CC di S. Maria C.V. in collaborazione con la locale Stazione hanno dato esecuzione a 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti indagati per il reato di porto in luogo pubblico di arma da fuoco, fatto commesso con l’aggravante del metodo maioso.
Il provvedimento restrittivo é conseguenza di un’articolata attività di indagine, condotta tra il mese di settembre 2013 e il gennaio 2015 avente ad oggetto la faida tra le famiglie criminali FAVA e BELLAGIO’ per il controllo dei traffici illeciti nel comune di Santa Maria Capua Vetere.
Particolare importanza probatoria ai hanno assunto le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Fava Armando e Fava Pasquale, che dopo il loro arresto, avvenuto proprio in conseguenza di attentati incendiari commessi ai danni dei componenti della famiglia Bellagio decidevano di collaborare con la giustizia.
Come riportato dal GIP nel provvedimento cautelare le indagini hanno pemiesso di appurare
che:
- in data l2 marzo 2013, gli indagati, a bordo di due veicoli ed in particolare una autovettura ed un furgone addetto alla raccolta rifiuti della società DHI, dove tutti e tre gli indagati esplicano attività lavorativa, esplodevano alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di FAVA Pasquale, senza attingerlo;
- tale episodio e da inquadrare in un chiaro tentativo di imporre il proprio controllo criminale sul territorio, in considerazione delle modalità dello stesso, avvenuto in pieno giorno ad opera di piu persone con un indubbio richiamo ad un sistema in forza del quale i soggetti avversari devono temere ritorsioni ed attentati, anche alla loro vita, e non lasciano dubbi sul fatto che il reato sia stato commesso avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’utilizzo del metodo mafioso - il gruppo costituito dalla famiglia DEL GAUDIO detti BELLAGlO’ disponeva di armi.
Ancora, nella parte relativa alle esigenze cautelari, il GIP ha sottolineato come massimo sia il rischio di reiterazione poiché tali episodi sono ricorrenti soprattutto nei momenti in cui una organizzazione criminale vede diminuire il proprio controllo su di una determinata zona e come la spregiudicata condotta tenuta dagli indagati che, in pieno giorno, con assoluta spavalderia esplodono colpi d’arma da fuoco nei confronti della vittima designata, nonché l’aver agito nell’interesse di consorterie criminali ed evocando la capacita intimidatoria di gruppi criminali ben radicati sul territorio rendono concreto ed attuale il rischio di ricaduta nel medesimo crimine. L’attivit£1 rientra nel pii1 ampio contesto delle indagini poste in essere dalla Compagnia V Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere sotto la direzione della Direzione Distrettuale _ Antimafia di Napoli, volte a disarticolare i gruppi FAVA e BELLAGlO’ operanti nel Comune di Santa Maria Capua Vetere per la gestione delle attivita’ criminali sul tenitorio.

ELENC0 ARRESTATI, TUTTI IN CARCERE:
1. DEL GAUDIO TOMMASO detto Masino, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il` 09.11.1969;
·· 2. DEL GAUDIO Fabio, nato a Santa Maria Capua Vcterc (CE) il 21.11.1981;

3. FORMISANO Luciano, nato a Santa Maria Capua Vctcrc (CE) il 08.04.1968;