“Cambiamenti climatici
e destino dell’Uomo” è il titolo del
convegno dibattito che si è svolto presso l’Istituto Tecnico “Buonarroti” di
Caserta. Al tavolo dei relatori la dottoressa Olga Mangoni, ecologa, ricercatrice presso l’Università “Federico
II” di Napoli, membro delle spedizioni italiane del Progetto Antartide, il professore Gionata De Vico, professore
ordinario di patologia comparata presso il Dipartimento do Biologia dell’Università
“Federico II” di Napoli e il Pastore Giovanni
Traettino, presidente della Chiesa Evangelica della Riconciliazione. Ha
aperto i lavori la dirigente scolastica Antonia
Di Pippo che ha spiegato che il seminario è il naturale proseguimento del
progetto portato avanti dall’inizio dell’anno che riguarda l’Enciclica scritta
da Papa Francesco “Laudato sì” che gli
alunni hanno letto e della quale hanno scelto ed analizzato, divisi in classi,
l’aspetto che più li ha attratti producendo tanti lavori. “Nel
corso dell’anno – ha sottolineato il capo d’istituto - hanno poi avuto modo di ascoltare una pluralità di posizioni
provenienti dal mondo dell’economia, dell’ambiente, della sanità e della chiesa
grazie a convegni, seminari e momenti di riflessione organizzati presso la
scuola - che ha permesso loro di sviluppare un proprio senso critico. Con
l’Enciclica il Papa ha lasciato un messaggio e una lettera d’amore in cui ci fa
capire che siamo in difficoltà, ma i giovani, i nostri giovani, possono fare
qualcosa”. Al convegno, che si è
svolto mercoledì 2 marzo in aula magna, hanno partecipato le classi IV A Tur e
II B Bio nonché tutti i rappresentanti di classe. “Il futuro è nero - ha detto senza mezzi termini la studiosa
dell’ambiente Olga Mangoni - perché la temperatura continua ad aumentare a
causa dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. I cambiamenti nel
clima stanno influenzando anche gli oceani e i mari e le conseguenze sono
abbastanza gravi perché stanno provocando alterazioni della circolazione
oceanica; acidificazioni degli oceani; introduzione di specie aliene e la
riduzione della biodiversità”. La situazione peggiore, a detta della
ricercatrice, è al Polo Sud e nell’oceano meridionale la cui circolazione
provoca cambiamenti anche nella Corrente del Golfo che influenza il nostro
clima, provoca cambi nelle specie, nella struttura delle catene alimentari e nel
rilascio di CO2 nell’atmosfera. Anche nel Golfo di Napoli, nel 2007, si è
registrato un aumento di due gradi della temperatura che fino all’inverno 2006
era regolare ed era di 14°. “Il ph del
mare – ha poi aggiunto la dottoressa Mangoni - è 8.1 e si abbasserà a 7.8/7.6. L’oceano, però, si sta acidificando e
ciò creerà grossi danni, come l’esplosione di alghe tossiche lungo le coste che
avranno effetti negativi sulla catena alimentare. Anche le specie ittiche stanno
subendo enormi danni: sempre nel Golfo di Napoli in 56 anni sono sparite
diverse specie lungo le coste. Ovviamente i sistemi naturali sono molto
vulnerabili, gli impatti del cambiamento climatico sono globali e interessano
vari settori”. Il Professor Gionata De Vico, dal canto suo, si è soffermato
sulle parole chiavi adattamento e mitigazione, facendo riferimento alle strategie
di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione messe in atto dai
governi per ridurre l’emissione dei gas serra (Accordo di Parigi). “Entro la fine del secolo l’aumento della
temperatura sarà di 2 o 5 gradi - ha poi annunciato il docente
universitario - le
previsioni in Italia sono le peggiori: la media nei mesi più caldi sarà sicuramente di
5 gradi. Abbiamo perciò il dovere di adottare
politiche per adattarci a questo scenario”. Ha quindi segnalato i problemi più
urgenti: peggioreranno le risorse idriche a causa dell’inquinamento e del dissesto
idrogeologico; aumenteranno i danni per la salute: stanno aumentando infatti le
specie tossiche che raggiungono l’uomo attraverso l’alimentazione e che ci
intossicheranno. Dal 1970 al 2006 si è
registrato un aumento dell’intossicazione
da Psp (Bloom algale), una sindrome che
può essere letale, dovuta all’aumento di
condizioni ottimali quali l’aumento della temperatura e l’aumento di CO2. La
nostra maggiore preoccupazione è l’esplosione
di cianobatteri alla base della catena alimentare, specie tossiche che
aumentano con l’aumento della temperatura. “Nel
Golfo di Napoli - ha spiegato lo
scienziato - proprio a causa dei ciano batteri
tossici, sono scomparsi i coralli della Gorgonia che non hanno più il loro colore,
si sono ammalati e si è verificata una mortalità di massa. Occorre
recuperare il senso di sacralità della
natura, come migliorare le acque dolci necessarie per essere bevute o per
irrigare i campi. Alcune ciano tossine sono tossiche e sono state messe in relazione
ad alcuni casi di Sla. È stata scoperta un’esposizione cronica a queste tossine”.
Lo studioso ha concluso facendo riferimento all’ultima parola chiave di
papa Francesco: “Se vogliamo cambiare le
sorti del mondo, noi scienziati, gli imprenditori, insomma tutti dobbiamo recuperare
la dimensione sacra del mondo”. Della vita cristiana dell’ecologia, un aspetto
dell’Enciclica “Laudato sì”, ha parlato infine il Pastore evangelico Giovanni
Traettino, Pastore di una chiesa cristiana sorella, ma non romana. Prima del suo intervento ha fatto proiettare un
video molto eloquente della tv vaticana che spiega per immagini l’Enciclica del
Papa. “La fede dei Cristiani – ha poi
spiegato ai tanti giovani il pastore - deve
guidare gli uomini che dovrebbero indignarsi davanti a tutte le disuguaglianze.
Una ecologia integrale ci dovrebbe invece far riflettere sui nostri stili di
vita e sugli stili di vita evidenziati dall’Enciclica del Papa sulla cura della
casa comune”. Secondo il Pastore occorre
costruire i valori per poi “fare”, costruire meglio: certo si sono momenti di
sconforto, ma con i valori si va avanti. Dallo stesso Pastore l’invito rivolto a tutti
di leggere e far leggere l’importante documento del pontefice perché fondamentale
per la stessa vita, anche per quella professionale futura . “Un punto importante che tocca Papa Francesco – ha sottolineato Traettino
- è quello della visione cristiana della
terra e dell’ecologia: parola,
quest’ultima che significa discorso
sulla casa. Dunque ecologia è una teologia della casa. Dio ha desiderato
abitare nelle persone, nell’umanità e nella creazione: Dio non è indifferente,
vuole stare in comunione con tutta la creazione alla quale è interessato e con
la quale rimane sempre in contatto fino alla Redenzione finale. Non dobbiamo
scoraggiarci o abbatterci – ha aggiunto infine il Pastore - anche Papa Francesco conclude con la parola
Speranza e Cristo è la nostra Speranza”. “Un po’ di Papa Francesco è stato qui con noi questa mattina”, ha
così concluso la dirigente Antonia Di Pippo.