In data odierna, i CC delle
Stazioni di Calvi Risorta e Pietramelara, a conclusione di una complessa
attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), hanno dato esecuzione ad
un'ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. del medesimo Tribunale applicativa
della custodia in carcere e del divieto di dimora nella Regione Campania nei
confronti di tre soggetti, appartenenti allo stesso nucleo familiare,
gravemente indiziati in concorso dei reati di usura (art. 644 c.p.) ed
estorsione (art. 629 c.p.) continuata ed aggravata. Gli indagati a cui sono
state applicate le misure cautelari sono: SAUCHELLA Giuseppe, nato a Capua il
14.11.1976, res. Pietramelara Via La Marmora nr. 4 -custodia cautelare in carcere.
SAUCHELLA Achille, nato a Capua il 05.07.1972, res. Pietramelara Via La Marmora
nr. 24 -custodia cautelare in carcere. SAUCHELLA Salvatore nato a Pietramelara
il 2.1.1952, ivi res. via lardino 24-divieto di dimora nella Regione Campania.
La complessa ed articolata attività di indagine nasce nell'estate del 2013,
allorquando uno degli imprenditori vittima di usura da parte dei SAUCHELLA,
esasperato dalle continue vessazioni e richieste di denaro, veniva costretto a
trovare riparo all'estero per sottrarsi proprio alle vessazioni degli usurai.
Ciononostante, gli indagati avevano iniziato a rivolgere le proprie malevoli
attenzioni nei confronti dei familiari dell'imprenditore: tale circostanza
induceva quest'ultimo, che si trovava all'estero, a mettersi in contatto con i
Carabinieri, per richiedere il loro urgente intervento a protezione dei propri
familiari, dimoranti in provincia di Casetta. Le indicazioni fornite
consentivano di individuare nei Sauchella, effettivamente residenti in
Pietramelara, i possibili autori delle condotte criminose denunciate dal primo
imprenditore e di dare l'avvio ad una mirata attività investigativa,
articolatasi prevalentemente nella effettuazione di intercettazioni telefoniche
ed ambientali, per effetto delle quali veniva disvelato un giro di denaro
prestato con interessi usurari, che mai sarebbe venuto fuori, a causa delle
forti sacche di omertà registrate tra le vittime. Queste ultime, infatti, lungi
dal denunciare spontaneamente le pratiche estorsive ed usurarie subite per anni,
in occasione delle informazioni rese agli inquirenti, si sono visibilmente
mostrate preoccupate per le possibili ritorsioni da parte degli indagati. È
stato, in tal modo, raccolto, un grave quadro indiziario a carico dei
Sauchella, in relazione ai reati di usura ed estorsione, praticata a danno di
cinque imprenditori essendosi accertata la gestione da parte degli stessi,
negli anni 2012-2014, di un vasto giro di prestiti di denaro (pari a ca. 100
mila euro) in favore di numerosi soggetti, molti dei quali imprenditori
commerciali, con applicazione di tassi di interesse usurari oscillanti tra il
30% ed il 50% su base mensile; venivano inoltre registrati frequenti episodi di
intimidazione nei confronti delle vittime, sovente, apertamente minacciate di morte,
in caso di inadempimento degli impegni assunti alle scadenze previste. Sono
stati altresì registrati frequenti tentativi, da parte degli stessi indagati,
resisi conto ad un certo punto di essere oggetto di attenzione investigativa,
di indurre le vittime a rendere 1 versioni di comodo agli inquirenti;
realizzando un sistema di inquinamento probatorio che pure è stato posto a
sostegno della misura cautelare oggi eseguita. Contestualmente, è stata data
esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni immobili, beni mobili e
disponibilità finanziarie, ex art. \2-sexies 1. 356/1992 (la c.d. confisca per
valori equivalenti), essendo stata ricostruita, per effetto di accertamenti
delegati dalla Procura di S. M. Capua Vetere ai Carabinieri del Reparto Operativo
del Comando Provinciale di Caserta -sezione patrimoniale- in capo agli stessi
indagati SAUCHELLA ed ai componenti dei rispettivi nuclei familiari, uria
accumulazione patrimoniale del tutto sproporzionata rispetto sia ai redditi
dichiarati nel corso degli anni sia ai proventi delle attività lavorative.
L'odierno provvedimento di sequestro ha riguardato beni immobili, tra cui una
villa di oltre 13 vani, per un valore complessivo superiore ai 500.000,00 euro,
autovetture di lusso e conti correnti nella disponibilità degli indagati e dei
loro prossimi congiunti, i cui saldi attivi risultano in fase di accertamento.