Clamoroso nelle sue dimissioni, dopo l’acclamazione della
presidenza a termine, a distanza di due
mesi dalla automatica scadenza regolamentata, il presidente inaspettatamente ed
improvvisamente anticipa le dimissioni consacrate in un documento propagandato
ampiamente sulla stampa, no ha atteso il
termine fissato affidando le proprie dimissioni ad una motivazione critica che
stranamente prende di mira la politica del cambiamento con grande risalto
negativo ad una presa di posizione verso la fondazione F.e.st. – Fondazione Elio
Sticco.
La contraddizione della motivazione è stata notata dagli acuti lettori nel fatto che il presidente dimissionario esordisce nel dire che l’atto è stato determinato dal voler anticipare la presidenza all’avvocato Angela Del Vecchio che quale prima eletta nelle recenti elezioni sarebbe in effetti una designazione popolare dalla quale non ci sarebbe potuto prescindere.
Successivamente a tale esordio la critica punta su un deliberato che investe la proposta del consiglio di modificare il regolamento della fondazione Fest prospettato dalla commissione nominata dal consiglio e presieduta dall’avvocato Franco Buco coadiuvato dall’avvocato Agata ed altri.
Tale proposta non ebbe a sortire l’unanimità del consiglio pur avendo il presidente Alessandro Diana, sponsorizzata la detta proposta.
Certamente l’approvazione a maggioranza e non ad una unanimità
è stata letta non come una sfiducia al Consiglio dell’Ordine, ma come una
necessità da parte dei consiglieri disapprovanti di evitare di aprire conflitti
che si erano composti con la precedente gestione Sticco e quindi una
sollecitazione ai proponenti di rendere edotti la new entry consiliare dei
precedenti e di non rimuovere il clima di pace e serenita’ così faticosamente
conquistato.
In effetti, il precedente “Consiglio Diana” eletto con programma confliggente con 56 anni di storia di buon governo giudiziario ed armoniosa gestione, si è trovato a dover utilizzare una perfetta organizzazione adeguatamente strutturata che gli ha dato facilità di conduzione e quindi non vi era possibilità di rinnegare quanto di positivo era stata realizzata, così che l’ordine di Santa Maria Capua Vetere si ritrovava ai primi posti della considerazione nazionale .
Ora, poiché la proposta Buco di modifica del regolamento della Fondazione veniva a rinnegare la fulgida storia del consiglio, certamente lo stop del dissenso era altamente nobile perché saldava le due gestioni e portava idoneità al foro che dell’unità aveva beneficiato, ed aveva bisogno per costruire il futuro dell’ordine .
In conclusione ,
aldilà dei misteri e del gossip di cui la società moderna non riesce farne a meno,
riteniamo che comunque l’atto delle dimissioni
sia una cosa utile per l’unità del foro e con questo sicuro auspicio porgiamo l’augurio
per il nuovo anno dopo quello della nascita del Salvatore .