Ammonta complessivamente a 10.113.063,00 euro il danno all’Erario accertato
dai Reparti del Comando Regionale “Campania” della Guardia di Finanza, a
seguito di complesse indagini inizialmente avviate su delega dalla Procura
Regionale della Corte dei Conti per la Campania, da parte del Sostituto Procuratore
Generale dott. Marco Catalano, e successivamente estese, su iniziativa della
Guardia di Finanza, a tutto il territorio campano in relazione al pagamento della cd.
“indennità di continuità assistenziale” in favore di medici convenzionati (ex guardie
mediche).
Le investigazioni esperite hanno consentito di accertare che un’indennità,
soppressa nel 2005 a seguito dell’introduzione di una ben più vantaggiosa
“indennità omnicomprensiva” per effetto della sottoscrizione dell’Accordo Collettivo
Nazionale (ACN), ha continuato ad essere liquidata dalla maggioranza delle ASL
campane, fino ai nostri giorni, a tutti i medici convenzionati.
In buona sostanza, i medici hanno trovato, in modo del tutto illegittimo, entrambe
le indennità in busta paga.
Gli accertamenti, che inizialmente erano incentrati sulla sola ASL NA1, sono stati
successivamente estesi a tutte le AA.SS.LL. della Regione e condotte d’iniziativa
dai Nuclei di Polizia Tributaria competenti, che hanno riscontrato come la “mala
gestio” nel settore fosse ben più estesa di quanto inizialmente si potesse
prevedere.
Sulla base degli elementi investigativi forniti dal Nucleo di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Napoli, la Procura contabile ha contestato, a titolo di dolo
e/o colpa grave, a 50 soggetti, di cui 7 dirigenti della Regione Campania, e 43
dirigenti e funzionari delle AA.SS.LL., la responsabilità di un danno erariale
quantificato in complessivi 10,1 milioni di euro.