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domenica 1 novembre 2015

DALLO SCAFFALE DEL DOTTOR MARIO TAFURI - ALCUNI SONETTI DEL GRANDE EDUARDO - IL 31 OTTOBRE E' STATO L'ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA

Il fesso entrato,al pari di tanti vocaboli partenopei,nell'uso comune della patria lingua,questo termine costituisce un vero grattacapo per chi intendesse rintracciare origini lessiche,etimologiche,e senso determinato. Non alcun radicale greco lo ricorda;i ragazzi del 1° ginnasio e' notorio apprendono fra le prime parole "fessus": stanco,affaticato e si affrettano a scriverla sulle pareti della scuola con la precisazione di rito: magister est fessus".Non sbagliano certo,stando all'esatto significato. Il maestro e' sempre stanco.....si',ma di loro. Tuttavia a Napoli non si da' certo del fesso a chi e' stanco;questi a Napoli si dice: "pover'ommo".fesso no, perché fesso e' lo scemo; fesso e' chi non riesce ad intendere di primo acchitto quanto gli si dice; fesso e' chi non si avvede che la moglie non gli e' fedele; fesso e' chi si brucia le dita accendendo la sigaretta; fesso e' chi perde la testa per una ragazza;e si potrebbero fare altre migliaia di esempi.Se dai questo epiteto ad un napoletano non si offende,perché molte volte lo ripete a se stesso:" p''a miseria,m'hanno fatto fesso"!.