Sono stato fin troppo in silenzio
sulla vicenda dei poliziotti arrestati emessa dalla Dda di Napoli qualche
giorno fa che ha visto indagato un puledro forense di Marcianise vendendo i giornalisti e gli avvocati in pasto alla camorra e alla mafia .
Continuo a dire e manifestare che oggi non
importa essere in prima linea per accaparrarsi la notizia perché quando escono
telefonate , millantato credito e cosi via non ti salva più nessuno , anzi
penso che anche i magistrati della Dda e delle procure distrettuali mettono
sotto indagini i giornalisti anche per fesserie producendo soltanto numero, non ti salva
più nessuno . Aggiungo che poi rimani isolato dai tuoi stessi colleghi perché sei un “leccaculo” della polizia o dei
carabinieri o dei magistrati .
Nella mia vita di giornalista pubblicista ed
anche direttore di giornale e di blog ho cercato di dare una giusta dimensione a tutte le notizie che sono apparse e firmate da me.
Secondo i leccaculi cartacei ( ci sono anche le
donne da quattro soldi) io ero un pazzo a
scrivere l’apertura di certe indagini
penali nei confronti di qualcuno che poi si sono confermate veritiere , ma
scoprire che alcuni poliziotti addirittura volevano con l’aiuto di avvocati mescolare
le carte su alcuni capi di imputazione con l’aiuto della camorra che avevano formulato i pm della procura della
repubblica di Santa Maria Capua Vetere, significa che siamo giunti ad un bivio
.
Innanzi tutto bisogna che i magistrati della Dda di Napoli e di tutte
le procure circondariali capiscano chi effettivamente ha credibilità giornalistica , in secondo luogo chi abbia una
credibilità professionale , e mi riferisco ad avvocati , commercialisti e
operatori del settore della pubblica amministrazione, capendo chi sta veramente
non dalla loro parte , i più precisamente dalla parte dello stato servendolo anche non facendo il
compagno di merende.
Quando qualcuno di loro mi si è avvicinato
dicendo “ a te le notizie non te le possiamo dare perché preferiamo dare ad
altri giornali o siti internet “ e questi sono stati indagati e arrestati per
camorra e estorsione e quant'altro, io sono stato fiero di non averle pubblicate e
non averli telefonati perché rappresentano la feccia della schifezza italiana
professionale e statale.
Posso essere d’accordo che se si cade una
volta ti puoi anche rialzare , ma se sei recidivo non sei più credibile.
Meno male che sono solo , perché solo che male
accompagnato.
Ad majora
giornalisti scarrafoni !!!