Buongiorno, mi chiamo Francesco non di Assisi,
ma di s. Maria cv, avendo notato che avete dato voce di recente ad un cittadino
della mia città, ho deciso di seguirlo e di scrivervi, per esprimere
i miei pensieri, nella speranza che vengano pubblicati, discussi, e facciano
riflettere.
Di recente mi viene alla mente quel
famoso passo della divina commedia, del canto ventiseiesimo dell’inferno. Dante
si trova nell’ ottava bolgia, nel luogo dove sono puniti i consiglieri di
frode, e qui il poeta si trova ad ammirare Ulisse, intento sempre a voler
conoscere di piu’. “nati non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e
conoscenza”, riflessione del sommo poeta sull’ingegno e sul suo utilizzo,
ingegno quale dono di dio, ma che se non guidato dalla virtu’ cristiana puo’
portare alla perdizione. E sempre in questo canto c’e’ anche un’invettiva nei
confronti della sua citta’, scaturita dall’amarezza del poeta di aver
incontrato nell’inferno dei saccheggiatori della sua amata Firenze.
Il sommo poeta nella divina commedia e’
solito fare riferimenti politici del suo tempo, ed io lungi dal volermi
paragonare a lui, vorrei esprimere qualche pensiero libero.
In questa giornata leggo della mozione
di sfiducia che l’opposizione ha presentato per far cadere il nostro sindaco: a
parte il poco “ingegno” usato, mi hanno lasciato senza parole le dichiarazione
di accompagnamento a tale mozione. Fanno attacchi personali alla famiglia del
sindaco, dimenticando il periodo aureo della citta’, delle realizzazioni
(inutile elencarle perche’ ne parlano tutti e rimpiangono il tempo
dell’agiatezza, dell’occupazione, del commercio florido, etc etc), mentre non
hanno parlato delle rovine, dei debiti, delle chiusure delle industrie a causa
delle loro ignavie. E siccome sono sempre gli stessi che fanno la passerella, e
con il solito bla bla bla, perche’ non hanno fatto il mea culpa del disastro
lasciato?
Perche’ non cercano tra di loro i
colpevoli di tale disastro?
Eppure sono stati puniti nelle ultime
elezioni specialmente per la loro tracotanza nel ripresentarsi ed oggi pensano
che bastino quattro anni per farsi dimenticare. Come allora li vedo tutti
insieme baldanzosamente a fare a gara a chi le spara piu’ grosse. Non una
parola del perche’ non hanno dato una mano, pur potendola dare, per risollevare
le sorti di s. Maria. Tutti sperano nella crisi del pd, della destra,
dell’estrema sinistra e nessuno fa un appello perche’ tutti insieme diano una
mano per il risorgimento economico, occupazionale, commerciale, ecc,ecc
Insomma se questa dovrebbe essere
l’alternativa cittadina di governo, a me non ha convinto per nulla, anzi,
per fare un riferimento dantesco, spero che dietro tutto questo non ci sia
qualche consigliere fraudolendo, che per i suoi interessi privati, stia
provando a mettere le mani sulla citta’. Come dante mi vergogno che certi
personaggi gettino fango sul nome di s. Maria.
Un cittadino che, come dante fu
attaccato alla sua Firenze, e’ fiero e orgoglioso di essere un sammaritano.