Gli
ultimi avvenimenti scandalosi, di Roma, Venezia e di tanti altri comuni
d’Italia mi hanno sempre più convinto che la Legge elettorale Comunale
provinciale va cambiata.
Dopo più di trent’anni che presto servizio nella Pubblica Amministrazione, sono
sempre più convinto che è necessario che si modifichi la legge che disciplina
l’elezione del Sindaco e del Presidente della Provincia, al fine di porre un
argine al malgoverno delle Autonomie
Locali e scongiurare che si continui ad assistere a fenomeni di trasformismo
dettato solo da interessi personali, riducendo le Pubbliche Assise in un mercato delle vacche.
La situazione sta degenerando in
un modo che potrebbe portare ad irreparabili conseguenze per la stabilità
istituzionale in quanto, con l’affermazione di questa logica affaristica e
delinquenziale che impervers in tante amministrazioni , si da sempre maggiore spazio a fenomeni che
facilitano l’affermarsi di interessi
malavitosi.
Dopo il referendum che ha
portato alla promulgazione della legge n°81 del 1993, è stata introdotta
l’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia; la scelta del
Capo dell’Amministrazione fatta dal popolo,
avrebbe dovuto sottintendere l’attribuzione di facoltà decisionali più vaste a
coloro che sono destinatari di tale incarico, ma “ i soliti compromessi all’Italiana” hanno generato un sistema
ibrido che ha determinato una situazione più difficilmente gestibile in
confronto a quella precedente in cui decidevano i Partiti.
Un Sindaco non può ben governare se, per mantenere la
maggioranza che lo sostiene, deve assoggettarsi ad un continuo ricatto da parte
di personaggi che tendono ad affermare interessi personali o quelli delle lobby
che li sostengono, invece di quelli
della collettività che li ha scelti quali loro rappresentanti nei Consigli
Comunali.
A cosa servono
questi Consigli se il Popolo ha la facoltà di scegliere chi Lo dovrà
rappresentare e governare nei cinque anni di mandato; solo ad Esso il capo
dell’Amministrazione Locale dovrebbe rendere conto,.
Con questa Legge in vigore,quali sono i personaggi che
si propongono all’elettorato per essere scelti quali suoi rappresentanti?Una
accozzaglia di incompetenti chiamati dall’aspirante Sindaco a far numero e che non hanno la benché minima idea di quali sono
i compiti di un amministratore.
Questi personaggi ambiscono all’incarico per
soddisfare la loro ambizione o quelle dei loro mentori o per essere alle
dipendenze di qualche losco mandatario,;perciò
si continua ad assistere a questi fenomeni di trasformismo; perciò vi è questa
corruzione latente; perciò chi riesce ad essere eletto, anche difronte alle più
bieche irregolarità, fa finta di non vedere, pur di ottenere qualche misera
prebenda..
Mi dispiace che anche gli eletti per aver raccolto la stima di
benpensanti, si adeguano a questo stato di cose e cercano di galleggiare in
questa palude putrescente che è la Politica di oggi.. Pur esprimendo giudizi
categoricamente negativi sull’operato delle’Amministrazioni di cui fanno parte,
con scuse meschine cercano di giustificare il loro rimanere in sella ed
accettano le malefatte di incompetenti e
distruttori della società che dovrebbero difendere e far progredire.
In più occasioni ho ribadito la mia convinzione che
quest’Amministrazione, comunale, come lo sono tantissime in questa Provincia ed
in tutt’Italia, fortemente condizionata
dai Comitati d’Affari, non potrà mai
governare la città con serenità e con spirito costruttivo. Solo una svolta
decisa che permetta un cambiamento radicale e l’ascesa a rappresentare il
Popolo di persone degne, potrebbe permettere la cacciata dei personaggi
squallidi che hanno portato tante città d’Italia e Santa Maria alla ribalta delle cronache
nere. Solo un controllo degli atti da parte di Organi governativi potrà
garantire la regolarità del percorso amministrativo nelle amministrazioni
locali.
Oggi questa iniqua Legge elettorale non lo permette e,
quindi, va cambiata.
Solo così si potrà fare pulizia e cercare di far
risorgere una Nazione allo sbando..