Nell’ambito delle iniziative
realizzate in collaborazione con l’Osservatorio antiviolenza del Comune di
Caserta in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza sulle donne, la “Commissione Provinciale di Caserta per la
realizzazione della parità dei diritti e delle opportunità tra uomo e donna”,
presieduta dall’avv. Rossella Calabritto, ha organizzato, per il giorno 25
novembre 2014, ore 15:00, un momento di riflessione aperto alle realtà di
volontariato della Provincia presso l’ex carcere femminile di Caserta (Via
Tanucci, 55) ove ha sede l’U.E.P.E., ufficio esecuzione penale esterna del
Ministero della Giustizia.
La direttrice dell’ufficio,
dott.ssa Giuseppina Levita, accogliendo l’invito del D.A.P. – dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria – ha ritenuto di attivarsi per offrire un
contributo concreto alla reale conoscenza e consapevolezza del fenomeno nonché
alla individuazione di strategie di contrasto.
“Il dovere di provvedere – si legge nella circolare ministeriale – all’attuazione del trattamento dei detenuti
e internati, consente infatti di proporre a tali soggetti momenti di
riflessione, stimolando in questa parte della società quel cambiamento
culturale essenziale per la riduzione del fenomeno”.
Da
questa necessità istituzionale, raccolta con entusiasmo dalle componenti tutte
della Commissione, è nata una sensibile e fattiva collaborazione – tra U.E.P.E.
e Commissione Provinciale Pari Opportunità – che vede in questo incontro, primo
nel suo genere nel contesto provinciale casertano, il primo passo verso future
e sempre più concrete iniziative in tema di pari opportunità.
La
Commissione Provinciale Pari Opportunità aderisce, anche in occasione di questo
incontro, a Posto Occupato, la campagna di
sensibilizzazione lanciata da Maria Andaloro il 29 giugno 2013 a Rometta (in
provincia di Messina), e diffusasi a macchia d’olio in tutta Italia: “un gesto
concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle
donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di
porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, a scuola, in metropolitana,
nella società. Questo posto
vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga”