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Ci risiamo.
La vertenza Finmek è
ancora lontana dall’essere risolta ma già qualcuno s’avanza per
speculare sui terreni della grande fabbrica sammaritana.
È di questi giorni la
pubblicazione, sul sito del TAR della Campania, della sentenza con la
quale, detto Tribunale, ha accolto il ricorso presentato dalla Biel
Company s.r.l. contro il comune di Santa Maria Capua Vetere.
È bene per il prosieguo
fare qui una breve premessa.
La Biel Company s.r.l. è
la società del dott.Pasquale Esposito ( già dirigente ITALTEL) ed è
la proprietaria dell’area, su cui sorgeva la Italtel e dove,
nell’ultimo periodo, operava la Finmek.
La Finmek nasce nel 2002
per effetto della vendita delle attività manifatturiere della
ITALTEL all’imprenditore veneto Fulchir (condannato successivamente
per bancarotta fraudolenta a causa del fallimento di molte sue
società, compresa la Finmek).
È bene sottolineare che
l’area ex ITALTEL è interamente ricadente in zona D (
destinazione industriale), come da vigente PRG (piano regolatore
generale) del comune di Santa Maria Capua Vetere.
La Biel Company chiedeva
al comune l’agibilità per l’uso commerciale di alcuni suoi
locali ed anzi, più precisamente, per adibire tali locali a esercizi
di vicinato ( leggi apertura di un ennesimo Centro Commerciale).
Il Comune, e qui bisogna
darne atto, coerentemente con gli impegni assunti con i lavoratori
della Finmek per la salvaguardia delle aree industriali,in data 18
febbraio 2014, negava alla società Biel Company detta agibilità.
All’amministrazione
tutta e al Sindaco che la rappresenta và il plauso di tutti i
lavoratori Finmek per la decisione adottata.
Questi in breve i fatti,
ma adesso?
La sentenza, per chi
volesse leggerla integralmente è la Nr.03588/2014, facilmente
reperibile sul sito del TAR, ha accolto il ricorso della Biel ,
ravvisando nell’operato del Comune un vizio di procedura e quindi
ha annullato, previa sospensione, il diniego all’agibilità e
pertanto si riparte dal Comune che dovrà ripronunciarsi in merito.
I lavoratori della Finmek
sono sicuri che anche stavolta l’Amministrazione negherà
l’agibilità richiesta, non venendo meno alle decisioni già prese
che vietano qualsiasi attività, sui terreni della Italtel, diversa
da quella industriale.
Questi i fatti; ora
alcune considerazioni di merito.
È possibile che, a
fronte di una crisi così profonda, che ha visto e vede ancora in
ginocchio l’intero comparto commerciale sammaritano si senta il
bisogno di aprire ulteriori punti di vendita, peraltro periferici
rispetto al centro abitato?
È possibile che il
futuro economico del territorio sammaritano sia affidato solo
all’apertura di sedicenti “Centri Commerciali”?