Alle prime ore di questa
mattina la Squadra Mobile di Caserta,
all’esito di una attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito
5 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di
Napoli in relazione all’omicidio di CECORA Giliberto, perpetrato in Casal di
Principe nel marzo 1994.
L’episodio delittuoso matura
nell’ambito della faida tra il gruppo QUADRANO Giuseppe, DE FALCO Nunzio,
CATERINO Sebastiano, SANTORO Mario, ed altri ed il gruppo SCHIAVONE –
BIDOGNETTI.
La vittima, infatti, era
legata da rapporti di parentela al QUADRANO.
La rappresaglia dei
dissociati ha inizio con l’omicidio di DE FALCO Vincenzo, alias “fuggiasco” ucciso in Casal di Principe
il 2 febbraio 1991, su mandato di Francesco SCHIAVONE “Sandokan” e BIDOGNETTI Francesco, che ritenevano DE FALCO autore
della confidenza che condusse il 13.12.1990 i carabinieri presso l’abitazione
di CORVINO Gaetano, assessore al Comune di Casal di Principe, interrompendo un
vero e proprio summit, passato alla storia giudiziaria come “blitz di S. Lucia”.
D’altra parte i motivi di
contrapposizione tra i capi dell’organizzazione e Vincenzo DE FALCO erano
numerosi essendosi creata una pericolosa frattura a seguito del rifiuto del DE
FALCO alla richiesta avanzata dai vertici di uccidere LA TORRE Augusto, capo
dei “chiuovi “ di Mondragone.
La contrapposizione fu
particolarmente cruenta e costellata di
numerosi omicidi, alcuni dei quali anche particolarmente efferati; tra tutti va
ricordato quello di CECORA Nicola, fratello di CECORA Gilberto, ucciso in data
12 luglio 1992 dopo un lungo inseguimento in auto, finché fu raggiunto e finito
a colpi di arma da fuoco nella piazza principale di Villa di Briano. L’auto,
ormai senza più alcun controllo, travolse e uccise due anziani passanti, appena
usciti dalla chiesa dopo aver assistito alla funzione religiosa.
L’omicidio di CECORA
Giliberto assume, poi, particolare rilievo per gli eventi che ne conseguiranno:
pochi giorni dopo e precisamente il 19 marzo 1994 veniva assassinato il parroco
don Giuseppe DIANA, trucidato nella parrocchia San Nicola di Casal di Principe.
Il movente del delitto veniva individuato nel rifiuto opposto dal prelato di
officiare il funerale di CECORA Gilberto sulla base della decisione di non
celebrare il rito funebre in chiesa alle vittime di camorra.
Purtroppo CECORA Gilberto, il
fratello Nicola ed il povero Don Diana non furono le sole vittime, per così
dire trasversali, di una sanguinosa guerra intestina; di seguito viene
riportato un elenco di omicidi, verificatisi nel corso della lotta fra i due
gruppi, da cui si può chiaramente rilevare che alcuni non avevano un vero e
proprio movente ma altro non erano che una reazione violenta ad uno precedente,
ovviamente dell’opposta fazione.
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in data 02.02.1991, in Casal di Principe venne ucciso DE FALCO Vincenzo, per tale omicidio
la Corte di Assise di S.M.C.V., con Sentenza emessa in data 15.9.2005 nr. 9/98
R.G. ha condannato SCHIAVONE Francesco di Nicola, BIDOGNETTI Francesco,
SCHIAVONE Walter, ZAGARIA Michele, CATERINO Giuseppe, PANARO Sebastiano, DI
BONA Franco, DIANA Luigi, CATERINO Mario, VENOSA Luigi, DE LUCA Corrado e
APICELLA Pasquale;
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in data 05.03.1992, in Villa Literno, vennero uccisi DE FALCO Giuseppe (fratello di
Vincenzo) e MANCINI Caterina;
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in data 12.07.1992, venne ucciso CECORO Nicola, dopo due giorni per rappresaglia venne
trucidato il dentista SCHIAVONE Alfonso, estraneo alle logiche criminali, ma
imparentato alla famiglia SCHIAVONE;
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in data 25.07.1992, fu ucciso in San Marcellino il commerciante VILLAN Giorgio; gli
esecutori materiali QUADRANO Giuseppe e DI TELLA Alberto, divenuti nel
frattempo collaboratori di giustizia, rendono ampie e convergenti dichiarazioni
autoaccusatorie e ponendo a movente dell’omicidio la circostanza che la vittima
aveva in precedenza tentato di attirare CECORA in una trappola per ucciderlo
che avvenne, poi, il 12 luglio del 1992;
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in data 05.08.1992, in San Cipriano d’Aversa, è il turno di GAGLIARDI Giuseppe, marito di
MAISTO Cristina ed il giorno dopo PICCA Francesco, fratello di del più famoso Aldo, cognato di QUADRANO
Giuseppe;
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in data 08.09.1992, in San Cipriano d’Aversa, venne ucciso, per errore, RUSSO Flavio che
si trovava nei pressi dell’abitazione di MAURIELLO Francesco, vero obiettivo
dei killer;
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in data 15.12.1992, in San Cipriano vennero uccisi
MAISTO Vincenzo (nipote di CATERINO Sebastiano) e VENOSA Italo;
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in data 16.02.1994, è la volta di GUARINO Valentino, ucciso da componenti del clan
QUADRANO, poiché colpevole di intrattenere una relazione extraconiugale con la
sorella di QUADRANO Giuseppe;
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in data 16.03.1994, si registra l’omicidio di CECORA Gilberto, oggetto della presente
richiesta e, dopo due giorni quello di PIAZZA Armando, cognato di QUADRANO
Giuseppe;
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in data 19.03.1994, viene ucciso, nella sua chiesa, don Peppe DIANA, di cui pure si è
detto, decisivo e fatale per QUADRANO
Giuseppe ritenuto il mandante a carico del quale verrà emesso provvedimento
restrittivo, riparerà in Spagna dove verrà poi catturato:
Dopo un breve periodo di
detenzione, per timori di ulteriori e più cruente ritorsioni che avrebbero
potuto coinvolgere anche i suoi più stretti familiari, QUADRANO decise di
intraprendere un percorso collaborativo, seguito quasi subito dai cognati DI
TELLA Alberto e DI TELLA Raffaele.
Come logica conseguenza si
assiste all’acuirsi del conflitto che evolverà tutto in favore del gruppo
storico che nel corso del tempo eliminava quasi tutti gli esuli anche a
distanza di anni come accaduto per CATERINO Sebastiano ucciso in Santa Maria
Capua Vetere il 31 ottobre del 2003 vale a dire a quasi di 10 anni di distanza
dall’inizio del conflitto.
Di estremo rilievo per la
ricostruzione della complessa vicenda,
infatti, si sono rivelate le
dichiarazioni dei numerosi collaboratori di giustizia casalesi direttamente
coinvolti nell’omicidio.
Il provvedimento restrittivo
è stato eseguito nei confronti di CANTIELLO
Salvatore inteso “Carusiello”, DELL’AVERSANO Giuseppe inteso “Peppe ‘o diavolo”, PANARO Nicola inteso “’o
principino”, PANARO Sebastiano
inteso “camardone” e SCHIAVONE Walter.