Uno strepitoso Carlo Buccirosso ha concluso la stagione teatrale al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, chiamato anche il piccolo San Carlo, perchè progettato dallo stesso architetto( Armando Curri ) che ha costruito il teatro che ha sede nella Piazza Trieste e Trento di Napoli. pienone delle grandi occasioni ieri sera per la Vita è una cosa meravigliosa , commedia in due atti scritta e diretta dallo stesso Buccirosso.
La commedia ha chiuso la stagione teatrale a Santa Maria Capua Vetere, dove tutto ha funzionato alla perfezione e dove anche glia detti ai lavori del teatro hanno inogni caso dato lustro ad una citta', quella di Santa Maria Capua Vetere , accontentando tutti .
la trama della commedia
Mario Buonocore, un ferroviere onesto, timorato delle leggi
degli uomini e di Dio, ma seriamente indignato e arrabbiato contro le storture
di chi ci governa e della società che ha inquinato anche la più sacra (per lui)
delle istituzioni: la famiglia. Il sipario si apre in uno degli
uffici della Guardia di Finanza con un integerrimo maresciallo della finanza,
interpretato da un impareggiabile Mario Porfito, e da un appuntato un po’
perfido (il bravo Peppe Miale). Mario Buonocore (un irresistibile Buccirosso in
splendida forma), fa il suo ingresso nel severo ufficio come uno scolaretto che
deve affrontare l’esame di maturità. Qui la prevaricazione del potere contro
gli indifesi cittadini ci offre in uno dei momenti più esilaranti dell’intera
commedia. Buccirosso, spalleggiato da Porfito, sembra uno spaesato Charlot che
però dentro cova una rabbia che potrebbe esplodere con esiti imprevedibili.
Economicamente
sul lastrico, provato moralmente e deluso dalla famiglia, per lui il più sacro
dei valori, decide di tornare dalle sue due adorate sorelle. La macchina
teatrale, dopo l’ufficio delle imposte, ci porta a casa delle due sorelle
Buonocore. La maggiore delle sorelle, rimasta zitella è Antonella Morea, mentre
l’altra, la vedova Gargiulo, è Maria del Monte, due bravissime attrici che
sanno tenere testa al Buccirosso. Le
sorelle affittano stanze a giovani studenti, in realtà è un paravento che serve
a mascherare gli illeciti introiti derivati dal prestare soldi a usura,
attività ereditata dalla vedova dal defunto marito Gargiulo, l’uomo odiato da
Buonocore per la sua immoralità e che aveva provocato il suo allontanamento
dalla famiglia.
Il
ritorno a casa del ferroviere innesca una serie di scompensi tra i componenti
della famiglia. Una famiglia che non è un focolare di virtù, come avrebbe
sognato il mite Buonocore, ma un concentrato di malaffari: i due figli della
vedova, gli attori Serenella Tarsitano e Giordano Bassetti, pensano soltanto a
come spendere i soldi guadagnati con l’usura dalla madre, il fidanzato della
giovane figlia, Sergio D’Auria, fa il parassita oltre che vendere viagra la
notte agli angoli delle strade e la domestica, Irene Grasso, deve difendersi in
continuazione dalle avances del venditore di viagra. A complicare le cose torna
a farsi vivo il maresciallo della finanza. Ma a questo punto dobbiamo
interrompere la descrizione degli avvenimenti perché una serie di colpi di
scena rendono la situazione familiare ancor più esplosiva per il povero
Buonocore, compresa l’apparizione di un misterioso personaggio (il bravissimo
Davide Marotta) che ha “interrotto lo sviluppo 32 anni prima”. Il ferroviere a
questo punto tenterà di riportare un po’ d’ordine in questo conquassato sistema
sociale.