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lunedì 24 marzo 2014

OMICIDIO RAFFAELE LUBRANO - PER GIUSEPPE MISSO I MAGISTRATI DICONO DI NO ALLA SUA REIMMISSIONE IN LIBERTA' - E' ANCORA PERICOLOSO

Con sentenza emessa in data 19.02.2014 dalla Corte di Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Misso Giuseppe cl. 1969,è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dall’art. 7 legge 203/1991, di Lubrano Raffaele avvenuto in Pignataro Maggiore il 14.11.2002.
Pertanto, in virtù dell’efferate modalità di esecuzione dell’evento omicidiario la cui matrice si è rivelata di chiaro ed accertato metodo mafioso e, non per ultimo, la pericolosità del Misso e la sua appartenenza ad una delle più agguerrite consorterie camorristiche quale è quella dei “Casalesi”, si è sottolineata l’incompatibilità con una sua eventuale reimmissione in libertà, motivo per cui la Corte di Assise del  Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli,  ha disposto nei suoi confronti una nuova misura di custodia cautelare in carcere che è stata notificata, nel pomeriggio odierno, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo – Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta,  presso la Casa Circondariale di  Santa Maria Capua Vetere dove il Misso è tutt’ora recluso.
LE ALTRE NOTIZIE DI CRONACA 
In Rocca D’Evandro i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale  Spiridigliozzi Francesco cl. 1984, di Pignataro Interamna (FR). Nella circostanza i militari dell’Arma, che si trovavano all’interno della caserma, liberi dal servizio, sentivano delle forti grida provenire dall’ingresso. Intervenuti,  notavano il prevenuto in forte stato di agitazione che inveiva nei confronti di una 25/enne, frantumando nel contempo il vetro di un’autovettura in transito nonché lanciando vasi di vetro all’indirizzo degli operanti.  L’uomo, quindi, veniva condotto presso gli uffici del Comando Stazione,  ove anziché calmarsi, andava ulteriormente in escandescenza strattonando e minacciando i Carabinieri,  quindi, veniva tratto in arrestato. Lo stesso sarà giudicato con la formula  del rito direttissimo.