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venerdì 24 gennaio 2014

STORIE DI MAGISTRATI AMANTI E INDAGINI , NELLA CHERNOBYL DI SANTA MARIA CAPUA VETERE C’è ANCHE QUESTO – ECCO PERCHE’ NON CREDO ALLE RELAZIONI PERICOLOSE IN UFFICIO, MEGLIO STARE DA SOLI CHE ….MALI ACCOMPAGNATI .


Fra vent’anni forse qualcuno si azzarderà a fare un di film,  per le accuse che ancora oggi dovrebbero essere top secret perché si sta ancora in fase di istruttoria.
La storia del giudice Donato Ceglie, stimatissimo pubblico ministero all’interno della Procura della repubblica DI Santa Maria Capua Vetere , ha del sospetto . Si proprio così  del sospetto, perché qualcuno forse per la troppa invidia ha deciso di farlo fuori dai palazzi di giustizia . Questa invidia però non veniva registrata all’epoca dei fatti poiché le inchieste di Chernobyl che sfociarono poi in un’altra inchiesta, Cassiopea, avevano fatto il giro non solo della regione Campania, ma anche dell’intera penisola e per certi versi dell’indagine si parlò anche a livello Europeo. Forse per questo, poiché ancora oggi, ripeto, esiste soltanto una richiesta di rinvio a giudizio e troppo prematuro mettere le dita nella marmellata.
Desidero ricordare che alcuni anni fa altri magistrati integerrimi che prestavano servizio presso il palazzo di giustizia sammaritano  hanno avuto a che fare   con questa lotta fratricida all’intero delle procure e dei tribunali della provincia, della regione e della nazione ma mi limito soltanto a dire che quelle erano storie da prima repubblica dove c’era ancora amor proprio e verso i figli e della famiglia e perché no anche amore per lo sport dove  i ragazzi , i giovani venivano allontanati da quel mondo che si chiamava  droga .
Si sa la guerra in famiglia non giova a nessuno ne ai vincitori ne ai vinti perché  per entrambi si esce con le ossa rotte, ma la forza interiore,  sempre per entrambi, vale per chi accusa e chi subisce, riesce sempre a prevalere se si ha un carattere forte , decisionale e soprattutto intelligente.
Molti miei colleghi giornalisti  con la pubblica amministrazione vanno braccetto , escono con loro, a cene , pranzi , convegni , feste festicciole e perché no si concedono specialmente le donne ad appuntamenti galanti, generando storie all’interno degli uffici . Ma quando qualcuno gli fa capire che bisogna fermarsi mettere un punto , questo viene allontanato dal gruppo e le lobbie ci mettono il resto a discapito di persone che hanno messo la faccia ed  hanno sentito il dovere di essere sempre equidistanti da loro in ambito professionale   . Con questo mio post non voglio colpevolizzare nessuno , sia ben inteso, ma una considerazione deve essere fatta , in quanto non so  come uscirà sui quotidiani questa notizia a livello regionale , ma so che a livello nazionale e la rete si è già espressa come un macigno sul pm che per anni ha combattuto le ecomafie.

Vorrei concludere con una proverbio napoletano di Pulcinella  . 'A capa 'e sotta fa. perdere 'a capa a capa 'e còppa. Il sesso può far diventare pazzi o scemi.