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venerdì 17 gennaio 2014

SANTA MARIA CAPUA VETERE - IL PUNTO DI GAETANO RAUSO La riserva nei lavori pubblici: un nuovo modo per far lievitare i costi degli appalti e……………...


Io che sono un ignorante in tema di lavori pubblici, credevo che la riserva fosse solo un rincalzo da utilizzare da parte di un allenatore di una squadra di calcio, in caso di infortunio o scarso rendimento di un componente della squadra titolare.
Invece, mettendo il naso nei procedimenti per l’affidamento e la realizzazione delle opere pubbliche nella città di Santa Maria, non ho potuto che  essere allibito dalla consuetudine che si deve rilevare in ogni procedimento, o quasi, che è stato posto in essere per costruire o ristrutturare  opere pubbliche nella nostra città. Tra gli esempi più eclatanti e squallidi vi è il cadente palazzetto dello sport di Sant’Agostino La scuola Principe di Piemonte, l’ex Istituto Santa Teresa, il Cappabianca, l’ex Casa Comunale, ecc.., ecc… per i quali ci sono stati instaurati dalle ditte appaltatrici contenziosi per tanti e tanti milioni di Euro. Milioni che sono stai sborsati dalla collettività per far ingrassare le ditte appaltatrici ed i loro sponsor, mentre é non sono stati perseguiti i veri responsabili che sono i responsabili dei procedimenti e i direttori dei lavori che non hanno vigilato sull’esecuzione delle opere, né per contrastare queste pratiche fraudolenti, si sono volute trattare delle cause come CRISTO COMANDA con avvocati che facessero gli interessi della collettività e non fossero solo ignari strumenti della più abietta perversioni ed illegalità.
Addirittura  alcune riserve sono state mosse prima di iniziare i lavori; infatti  alcuni imprenditori, imbeccati forse da qualche arguto suggeritore, hanno espresso, in forma ufficiale, riserve che non sono contestate da chicchessia, né si è cercato di porre rimedio, da parte di chi doveva farlo ,a probabili errori o omissioni, al fine di non creare contenziosi  e proseguire con speditezza i lavori necessari per realizzare  quelle opere e non farle rimanere delle eterne incompiute.
La normativa in vigore è chiara, sia per le procedure che debbono essere seguite quando si affidano i lavori pubblici, sia quando si creano i presupposti per delle riserve; non si capisce, quindi, come il comune di Santa Maria e sicuramente anche altri comuni dove ci sono persone molto furbe, puntualmente in tanti anni, specialmente quelli passati, si è trovato in seria difficoltà nella gestione dei lavori pubblici e perché è stato costretto e lo anche a oggi a sborsare tanti denari che, invece, dovrebbero servire ad aiutare la povera gente che non arriva alla fine del mese o a aggiustare le strade e le scuole. Questo è successo per anni di amministrazioni di sinistra e, quando quest’Amministrazione è entrata in carica, con gli alleati che si ritrova, corresponsabili di quelle situazioni, non ha mosso un dito per recuperare il mal tolto.
Ma fino a quando dovremo sopportare questa realtà e si comincerà, invece, a scoprire gli altarini per far pagare a chi a sbagliato, tutti i danni arrecati alla collettività? Speriamo che la Magistratura prenda in seria considerazione  questo grave problema che potrebbe  essere   un modo nuovo per veicolare le vecchie mazzette dando una cattiva interpretazione dell’art.103 del Regolamento dei Lavori Pubblici.

Gaetano Rauso