“Evitare lo smembramento dei
nostri territori e riconsiderare l’opportunità di definire un Ambito
Territoriale Ottimale (Ato) unico per l’intera provincia di Caserta”. Si chiude
con un auspicio la nota, dai toni estremamente garbati, che il vice presidente
della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale, onorevole Angelo
Consoli, ha indirizzato al presidente della Giunta Regionale, onorevole Stefano
Caldoro. Oggetto: la pubblicazione sul Burc del disegno di legge sulle “Norme
in materia di servizio idrico della Regione Campania”; disegno di legge,
successivamente, con numero di registro generale 477, posto all’esame del
consiglio regionale. La preoccupazione del vice presidente Consoli è data dal
fatto che, nella ipotesi formulata dal disegno di legge in questione, “si
verificherebbe una sostanziale compromissione dell’unitarietà e dell’integrità
territoriale della provincia di Caserta in relazione al sistema integrato delle
acque, posto che i Comuni interessati non confluirebbero in un unico Ato, bensì
sarebbero suddivisi in due degli Ato di nuova istituzione, per motivazioni che
non sono esplicitate e che, comunque, destano perplessità”. Più precisamente, i
Comuni della provincia di Caserta, in virtù del disegno di legge regionale del
quale l’onorevole Consoli chiede la revisione, verrebbero a far capo all’Ato
Irpinia-Sannio e all’Ato Napoli. “Tali territori dell’intera provincia di
Caserta, rispetto al ciclo integrato delle acque, - prosegue Consoli -
rappresentano una consistente porzione del reticolo idrografico della regione
Campania, costituito, tra l’altro, da due dei tre principali bacini idrografici
della regione, il sistema del Volturno e quello del Garigliano, oltre al
reticolo idrografico minore, configurando un Ambito Territoriale con risorse idriche
significative e con punte di eccellenza riconosciute in ambito nazionale ed
internazionale”. A tal riguardo, l’onorevole Consoli ricorda altresì che la
rilevanza del reticolo idrografico provinciale, e della consistenza e valore
del suo sistema idrico, è stata riconosciuta a livello di Governo Centrale.
“Non a caso – prosegue – a Caserta è stata assegnata la sede dell’Autorità di
Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, la cui estensione territoriale
interessa, oltre alla regione Campania, il Lazio, l’Abruzzo ed il Molise, con
funzioni di coordinamento per tutte le regioni dell’Appennino Meridionale”.
Pertanto, Consoli sollecita il presidente Caldoro affinché venga istituito un
Ato per la sola provincia di Caserta, “giacché l’ipotesi più razionale della
conservazione dell’integrità territoriale provinciale, nella gestione del
sistema integrato delle acque, non è in contrasto con i principi e le norme
della legislazione nazionale”.