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sabato 12 ottobre 2013

TERRA DEI FUOCHI. PROVINCIA DI CASERTA, CONFINDUSTRIA E CAMERA DI COMMERCIO INSIEME PER LA TUTELA DEL TERRITORIO: “IL GOVERNO SI IMPEGNI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI SUOLI E LE BONIFICHE. I NOSTRI PRODOTTI SONO CONTROLLATI E GARANTITI”.

“Siamo qui per ribadire il nostro impegno, oggi come ieri, a tutela della salute dei cittadini, del territorio casertano, dei nostri prodotti e dell'economia di Terra di Lavoro. Come Provincia di Caserta gli sforzi sono tutti concentrati sulla caratterizzazione dei suoli e sulle bonifiche, è tempo di fare chiarezza su ciò che accade in questi territori per evitare speculazioni ed allarmismi che provocano gravi danni alla nostra economia”. A dichiararlo è stato il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina nella Sala Giunta dell’Ente di Corso Trieste. Accanto a lui, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone e il presidente di Confindustria Caserta, Luciano Morelli.

“Non bisogna minimizzare la portata di un problema che di fatto esiste sul nostro territorio – ha continuato Zinzi – ma non si può consentire alcuna speculazione sullo stesso. Ho chiesto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che la situazione di Terra di Lavoro diventi un caso nazionale sul quale lo Stato dovrà fare chiarezza. C'è una necessità immediata ed impellente: quella di portare alla luce ciò che è accaduto su queste terre. L'attività della Provincia di Caserta su tale argomento è sotto gli occhi di tutti: l'ambiente e la tutela del territorio sono sempre stati il nostro interesse prioritario. Con la Sogesid (società in house del Ministero dell’Ambiente) abbiamo istituito un tavolo permanente provinciale e con la stessa sono state avviate le caratterizzazioni dei suoli per procedere poi alle bonifiche. Non tutto il territorio della provincia di Caserta è inquinato, questo va ribadito con forza”.
Un'operazione di trasparenza sui dati è quello che auspica il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone, che, nel corso della conferenza stampa, ha ricordato il rigido sistema di controlli cui sono sottoposti gli alimenti prodotti in Terra di Lavoro sottolineando ancora come, delle 15mila imprese agricole esistenti in provincia di Caserta, il 90% delle stesse non sia localizzato nella cosiddetta 'Terra dei Fuochi'.

“Ci sono due aspetti che non possono essere trascurati – ha dichiarato De Simone -  da un lato l’allarmismo che si sta diffondendo, non si può dire che non sia giustificato, dall’altro un forte disagio che si sta creando tra le nostre imprese, soprattutto quelle che operano nel settore agro-alimentare. Siamo consapevoli, e preoccupati, del fatto che esiste un fenomeno denominato “Terra dei fuochi”, ma abbiamo altrettanta cognizione che si tratta di un fenomeno circoscritto ad un’area ben definita. L’unica risposta che si può dare ai cittadini che sono impauriti e disorientati è di affrontare il problema, che può essere sintetizzato nella tutela della salute dei cittadini casertani, attraverso un’operazione di trasparenza totale e precisamente sapere in maniera esatta e documentata quali sono i terreni inquinati per procedere alle bonifiche e circoscrivere le emergenze in modo tale da poter attuare anche i controlli, che vi assicuro sono severissimi sui prodotti che finiscono sulle nostre tavole”.

Le ripercussioni sull'economia del territorio prodotte dal diffuso allarmismo creato dalle notizie in materia ambientale circolate in queste ultime settimane sono state al centro dell'intervento del presidente di Confindustria Caserta, Luciano Morelli.

“La sicurezza alimentare per l'export – ha rassicurato Morelli – è totalmente garantita. Siamo lontani dalla risoluzione della problematica ambientale, tuttavia è necessario procedere ad un'analisi accurata del rischio. Questa è Terra di Lavoro, la 'Terra dei Fuochi' è solo una piccola parte. Occorre rifuggire dalla demagogia che porta solo disinformazione e crea danni all'economia di un territorio che vive le sue problematiche, ma che è in buona parte sano. Senza dati scientifici non possiamo conoscere l'effettiva portata del fenomeno, questo ci consentirebbe di circoscrivere i luoghi interessati dall'inquinamento”.