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martedì 29 ottobre 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE – LA FAVOLETTA DEL MATTINO L’AMMUTINAMENTO DEL BOUNTY HA FATTO FLOP E IL BISCAZZIERE E SUOI PIRATI DA STRAPAZZO SONO RIMASTI AL PALO

Nella città dell’anfiteatro il biscazziere, specializzato in salto della quaglia, dopo essere stato sbugiardato in consiglio del gran casato  aperto a sudditi  da persone che erano accorse per capire la verità sulla città di Spartaco  con “Bustarella” saltimbanco per professione , O verm in tu cacio”, insieme  hanno deciso di sferrare un attacco al gran casato di re Travicello (i che travicello , a’ fatt’ nu’ trav e fuoco!!!) il quale non sapendo quello che stava per accadere ha pensato di frenare l’avanzata dei normanni. Alleatosi con i  suoi consiglieri del gruppo  di appartenenza, gli alto matesini , del feudo di Marcianise del ducato di Capua ed udite udite  anche con una parte di Caserta  che vuole eliminare la città dell’anfiteatro dalla carta geografica per dare lo scettro, anche con l’appoggio di duca azzurri che risiedevano nella città normanna e capuana, è stato nominato nel gran consiglio sanitario .  Tutto questo però ha dato fastidio , perché, come al solito il biscazziere aveva organizzato un ammutinamento  non facendosi i conti in tasca, è  quindi è  rimasto al palo . Sono stati visti, infatti, la sera  affranti e sconsolati in piazza della città dell’anfiteatro dove c’è la statua di padre pio   dove un noto notaio risiede e addirittura  si era prestato a far sottoscrivere un documento contro il titolare del gran casato. In realtà non erano più di otto perché si aspettavano che qualcuno del gran consiglio del gran casato li raggiungesse , ma sembra che quest’ultimi una volta giunti e scoperti si sono contati in undici, e non raggiungevano neanche  il numero previsto, sono andati via  non dando vita a quello  che doveva essere un ammutinamento. La cosa è partita dopo che  tre mercatali avevano sotto dettatura del biscazziere , bustarella e u verm in tu cacio, avevano preparato insieme alla Peppina che fa il caffè a bustarella, un comunicato alla popolazione del gran casato per annunciare che la citta’ era in tremenda discesa , ma non dicendo a loro chi l’aveva portata in questa situazione. Non  a caso in una piazza  del gran casato, il primo putecaro, per far fronte alle esigenze familiare, aveva aperto bottega per deliziare il palato di cittadini , ma successivamente per ordine del suo amico biscazziere,il suo locale era diventato una bisca lasciando fuori signori e signore che andavano altrove, lasciando posto a persone senza scrupoli e rovinando l’ambiente  . L’altro mercatale, che in una città capoluogo aveva addirittura aperto bottega in un isola pedonale, non ha mai fiatato perché nessuno lo prende in considerazione . L’ultimo forse il più altolocato è stato vittima degli stessi intrallazzatori che lo hanno portato davanti agli inquisitori per un colloquio  su alcune faccende accaduti presso il palazzo del gran casato e dove all’epoca risiedevano  anche il biscazziere , u verme intu cacio  e bustarella.

Morale della favola – l’antico saggio dice- tutto è bene quello che finisce bene – e l’ultima chiuda la porta !!! battuta di un programma per bambini “ Fumetti in tv “ .